Molto meglio proporre che protestare “contro”

Pubblicato su LaPadania - 24/07/1999

Poco meno di due anni fa, il 20 Settembre 1997, i sindacati avevano organizzato una manifestazione contro la secessione. In quella occasione avevo scritto sul nostro giornale che è sempre meglio proporre qualcosa piuttosto che protestare contro qualcosa (16 Settembre 1997: Perchè si manifesta "per" e non "contro".Un messaggio dovrebbe essere sempre positivo e contenere obiettivi e proposte chiari e comprensibili.

In quell’articolo di due anni fa avevo fatto degli esempi di questo tipo:

- é ragionevole manifestare per un sistema fiscale equo e che non blocchi lo sviluppo, identificandone le caratteristiche,  mentre non serve a niente dichiarare che si é contro le tasse.

- è ragionevole manifestare per una nuova Costituzione, non contro la Costituzione,

- per l'indipendenza della Padania, non contro l’Italia,

- per il Sin.Pa., il sindacato Padano, non contro tutti gli altri sindacati.

In questi giorni nel nostro movimento é più che mai vivo il dibattito sulle alleanze, al punto che il nostro giornale ha proposto ai lettori un referendum con queste due possibilità:

-           volete andare a destra, col Polo, o volete andare a sinistra, con l’Ulivo,

-           oppure volete stare da soli, contro Roma?

 

Se le possibilità sono solamente queste due, è logico che a questa domanda si può rispondere in un modo solo: “vogliamo stare da soli, contro Roma”. Infatti, se la Lega Nord "andasse a sinistra" smetterebbe di essere la Lega Nord e diventerebbe uno dei tanti partiti e partitini dell'Ulivo. Per lo stesso motivo non capisco perché dovremmo "andare a destra", smettere di esistere e diventare pezzi del Polo.

E’ importante che si sia tutti d’accordo sul significato della frase "contro Roma", perché a mio giudizio lo stesso concetto potrebbe essere esposto in modo più positivo. Guardiamo ancora alcuni esempi pratici.

Se credo nelle persone, nei valori e negli obiettivi del Sin.Pa, non mi sembra logico andare in giro a dichiarare che sono contro gli altri sindacati. Piuttosto dovrò darmi da fare per far capire alla gente cosa é il Sin.Pa., cosa ha fatto fin’ora e cosa vuole fare.

Se voglio cambiare la Costituzione, dovrò darmi da fare per spiegare quali nuovi principi vorrei inserire in una nuova Costituzione. Se invece vado in giro a dire "abbasso la Costituzione" è certo che molti non capiranno cosa propongo e cosa voglio.

La frase "Nord contro Roma" è la sintesi di tanti sentimenti e desideri, ed é giusto usare questa sintesi quando si lanciano parole d'ordine che per forza di cose devono essere brevi ed emotive. Ma a monte é necessario che sia chiaro a tutti cosa c'é dietro a questa parola d'ordine.

Dentro al nostro  “Nord contro Roma” ci sono tante cose. A mio personale giudizio quelle più importanti sono queste due: 1) desiderio di autonomia economica e 2) desiderio di autonomia legislativa. Se le Regioni del Nord avessero autonomia economica ed autonomia legislativa la questione Settentrionale sarebbe risolta, quasi tutti i militanti della Lega Nord sarebbero contenti, felici, soddisfatti, e non avrebbero più nessun motivo per dire “Nord contro Roma”.

Naturalmente non bisogna essere generici. Quando ci sono frasi e dichiarazioni interpretabili in modo arbitrario le cose non funzionano mai bene. Per questo è necessario individuare i confini dell'autonomia economica e di quella legislativa. Per esempio, io sarei abbastanza soddisfatto in presenza di un’autonomia economica che preveda che il sistema costituito da "comuni, province e regione" si possa tenere e gestire senza nessun vincolo da parte dello Stato centrale il 70% delle imposte e tasse pagate dai soggetti residenti.

Ho fatto questa premessa per discutere due argomenti: 1) la identificazione dei nostri obiettivi e 2) le alleanze.

Per quanto riguarda la identificazione dei nostri obiettivi, questi sono ben sintetizzati nella parola d’ordine “Nord contro Roma”. Ma se fosse comunemente accettato che questa frase significa “desiderio di autonomia economica e desiderio di autonomia legislativa” ci sarebbero due conseguenze interessanti.

Prima conseguenza. I voti del Nord. Provate a pensare ad un candidato della Lega Nord che sta discutendo con 10 persone che abitano nelle nostre Regioni. Quattro sono leghisti. Gli altri sei non sanno niente della Lega Nord e alle ultime elezioni hanno votato per qualche partito del Polo, o dell’Ulivo, oppure non hanno votato. Se il nostro candidato dice “votate per me, perché io combatterò contro Roma”, probabilmente avrà i voti dei quattro leghisti e basta. Ma se dice “votate per me, perché io lavorerò perché almeno il 70% delle tasse che pagate resti nel vostro comune e nella vostra provinciale. ” è molto probabile che oltre ai voti dei quattro leghisti avrà anche il voto di tutti o della maggior parte degli altri sei.

Seconda conseguenza. Più chiarezza. Il nostro fine è la soluzione della questione Settentrionale, e questo obiettivo sarà realizzato quando il Nord avrà la sua autonomia economica e legislativa. I mezzi che possiamo usare per realizzare questo obiettivo sono tanti: secessione, federalismo, devolution di poteri, ed ogni altro passo che vada nella direzione della autonomia economica e legislativa delle nostre Regioni. E’ necessario avere sempre ben chiaro in testa l’obiettivo finale, perché solo in questo modo non si fa confusione, non si confondono i mezzi con il fine e ci si rende conto che tutti i mezzi sono buoni per realizzare il nostro obiettivo, naturalmente nel rispetto delle regole della democrazia.

Per quanto riguarda le alleanze, infine, io penso che se l’obiettivo finale fosse ben chiaro e condiviso da tutti nel nostro movimento, anche il problema delle alleanze sarebbe risolto. Infatti, un eventuale referendum tra i nostri lettori potrebbe svolgersi con queste domande:

Perché le Regioni della Padania abbiano autonomia legislativa ed economica, scegli:

1    la Lega deve allearsi con la sinistra

2    la Lega deve allearsi con la destra

3    la lega deve allearsi con chiunque, anche con il diavolo

4    la lega non deve allearsi con nessuno

Voi come rispondereste a questa domanda? Io sceglierei la n° tre. Poi molto probabilmente la Lega non farebbe nessuna alleanza perché nessun partito accetterebbe la nostra condizione. I dirigenti del Nord di AN, FI, DS, e compagnia bella forse sarebbero tentati di accettare, ma i loro capi glielo impedirebbero dai palazzi romani, questo è certo. Ma a quel punto i cittadini delle Regioni del Nord capiranno che il voto per AN, FI, DS eccetera non è compatibile con la tutela dei loro interessi, e a quel punto la Lega avrebbe finalmente la maggioranza assoluta dei voti nelle nostre Regioni, a fronte di quell’impegno di ottenere autonomia economica e legislativa che noi , a differenza di tutti gli altri partiti che devono rispondere anche agli elettori del Mezzogiorno, possiamo e vogliamo soddisfare.

Giancarlo Pagliarini