Blocco padano, quale sviluppo?
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PUBBLICATO su LaPadania - 22/09/1998
Pochi giorni fa , un Sabato mattina, sono andato a un convegno a Cabiate, un bel paese della Brianza in provincia di Como. Il convegno era organizzato da due enti che si chiamano "Associazione Progetto Brianza" e "Comitato per l'interramento delle Ferrovie Nord ". I relatori erano tanti, e tra di loro c'erano l'assessore ai trasporti della Regione Lombardia, che é di Forza Italia, e un deputato di Alleanza Nazionale.
Tutti i relatori, nessuno escluso, hanno detto che é assolutamente necessario interrare almeno una parte dei binari delle ferrovie Nord Milano. Il progetto dovrebbe costare circa 2.000 miliardi, e in tanti hanno detto che é necessario "trovare a Roma questi soldi", "convincere Roma a darci questi soldi" , "andare a Roma a chiedere questi soldi".
Quando gli organizzatori mi hanno dato la parola ho fatto un ragionamento in cinque punti. 1) avete detto che a questo progetto sono interessati circa un milione e mezzo di cittadini. 2) dalle nostre parti la gente paga circa 15 milioni di tasse all'anno. 3) un milione e mezzo di cittadini moltiplicato 15 milioni all'anno fa 22.500 miliardi di tasse, che vanno tutte a Roma. L'interramento di cui stiamo parlando costa al massimo 2.000 miliardi. 4) con i soldi delle tasse che paghiamo non si potrebbe fare un interramento delle ferrovie ogni cento anni, come stiamo cercando di fare adesso, ma se ne potrebbero fare 11 (ripeto : undici) all'anno. 5) dunque qualcuno mi deve spiegare perché dobbiamo mandare i soldi delle nostre tasse a Roma e poi sentire rappresentanti di Forza Italia e di Alleanza Nazionale dire che per realizzare questo importantissimo progetto dobbiamo farci prestare delle ginocchiere dalla Monica del sexgate e andare a Roma a pregare qualcuno di restituirci parte dei nostri soldi per far funzionare alla meno peggio i nostri trasporti.
Secondo me il modo migliore per realizzare questo e mille altri progetti é questo : l'assessore di Forza Italia , il deputato di Alleanza Nazionale e tanti altri come loro dovrebbero lasciare i loro partiti e fondarne di nuovi : per esempio Forza Padania e Alleanza Padana. Questi nuovi partiti poi dovrebbero aderire al Blocco Padano e dovrebbero lavorare dentro al Blocco Padano assieme alla Lega Nord per far approvare dal Parlamento di Roma, come fanno, sempre uniti, i deputati meridionali, delle leggi che siano finalmente a favore dei cittadini delle Padania. Per esempio una legge che prevederà che i Comuni, le Province e le Regioni si terranno almeno circa il 90% delle tasse che pagano i soggetti residenti. Con quei soldi le Regioni e gli altri enti locali potranno fare i necessari investimenti nei trasporti senza aspettare l'ANAS , la burocrazia di Roma , i Burlando della situazione e gli altri ministri romani . E con quei soldi potranno organizzare molto meglio di oggi l'ordine pubblico, pagare gli stipendi agli insegnanti, gestire la loro quota del debito pubblico , le loro pensioni , eccetera. Circa il 10% delle nostre tasse invece potrà continuare ad andare a Roma per le spese generali dello Stato, come quelle per l'esercito e per la politica estera ( finché non avremo un esercito europeo e una politica estera europea), come quelle per interventi di solidarietà, eccetera. Non volete aderire al Blocco Padano? Va bene, liberissimi : però in questo caso non siete autorizzati a lamentarvi se poi le cose non funzionano. E con l'intermediazione di Roma sappiamo tutti benissimo che le cose non funzioneranno mai bene, questo é sicuro.
Finito il convegno non ho avuto occasione di parlare con l'assessore di FI e con il deputato di AN, ma altri signori mi hanno fermato e mi hanno fatto delle domande. Uno mi ha detto "io sono di Forza Italia, ma questa storia del Blocco Padano mi sembra veramente interessante. Certo, a me piacerebbe di più se si chiamasse Blocco del Nord, ma questo non é così importante. Mi interesserebbe invece sapere quali sono i progetti e gli obiettivi del Blocco, ferma restando naturalmente quella storia , che mi sembra sacrosanta, che ogni Regione si tiene una buona parte delle sue tasse ed ha la responsabilità per spendere come vuole i suoi soldi".
Quello che vi ho detto non vale solo per la Brianza, perché in ogni provincia delle nostre "Regioni del Nord" (come diceva quel signore di Forza Italia) o delle nostre "Nazioni della Padania" (come preferisco dire io) ci sono problemi come quello delle Ferrovie Nord Milano . Problemi spesso drammatici in tutti i campi, non solo nei trasporti : occupazione, scuole, lavoro, sanità, pensioni , ordine pubblico, droga, eccetera.
A Roma sanno che prima o poi tutti i nostri concittadini reagiranno come quel signore di Forza Italia che a Cabiate mi ha detto che l'idea del Polo Padano é interessante, anche se lui preferisce parlare di Polo del Nord e di Regioni del Nord. Potenzialmente questa idea potrebbe spezzare in due tutti i partiti romani , stravincere tutte le future elezioni politiche ed amministrative, responsabilizzare di più e far vivere meglio la gente che abita dalle nostre parti. E toglierebbe potere ai burocrati di Roma , ai pochi finti imprenditori ed ai tanti, ai troppi veri sindacalisti e veri politici che oggi vivono di quel potere. Ecco perché Violante, D'Alema, Berlusconi, Di Pietro e compagnia bella spingono come matti sulla riforma elettorale e sul doppio turno di coalizione, che ha l'unico ed evidentissimo scopo di diminuire la rappresentanza Parlamentare della Lega Nord e quindi di indebolire l'idea che "é ora di finirla con questo continuo sfruttamento dello Stato sui cittadini della Padania", e con questa mancanza di responsabilità , di mercato e di concorrenza anche in politica. E potrebbero riuscirci, perché il coltello per il manico, vale a dire i numeri in Parlamento, ce l'hanno loro, ed intendono usarli.
Insomma, se qualcuno non lo ha ancora capito, a Roma stanno pensando di fare una nuova legge elettorale per eliminare la Lega Nord, alla faccia della democrazia. Qualcuno pensa che potremo salvarci solo alleandoci con il Polo. E' un pensiero legittimo e io dico che bisogna sempre rispettare le idee di tutti. Però secondo me dovremmo fare un'altra cosa , veramente molto più difficile : stimolare la nascita del Blocco Padano, che in questo modo rappresenterebbe il terzo Polo, la terza coalizione. E questo perché i fatti dimostrano ampiamente che le prime due coalizioni, il Polo e L'Ulivo, in realtà sono saldamente alleate su almeno tre punti cruciali : 1) la concezione centralista dello Stato e del potere, con il conseguente rifiuto del federalismo, 2) la tutela di corposi interessi, dalle televisioni , inclusa quella pubblica, alle cooperative, alle holding sindacali, al sistema bancario eccetera, e 3) la tutela della struttura dello Stato, che é saldamente in mano a cittadini meridionali che in buona fede e con comportamenti umanamente comprensibili tutelano le loro regioni . In questo modo le Regioni , i cittadini della Padania ed il loro modo di intendere la vita , la famiglia e il lavoro non sono tutelati da nessuno.
Se il congresso sceglierà questa via, che é veramente molto difficile ed impegnativa, noi dovremo organizzare un dibattito sui contenuti pratici e sugli obiettivi concreti del Blocco Padano, che é bene sia figlio della società civile Padana, non della Lega Nord . E dovremo partecipare a questo dibattito con vera umiltà: non potremo pretendere di imporre le nostre idee e il nostro sogno. Dovrà essere un dibattito veramente aperto, esteso, con contenuti pratici e concreti, perché non tutti i nostri concittadini hanno nel fondo dei loro cuori il nostro sogno di libertà e indipendenza, ma hanno bisogni pratici e concreti. Un dibattito nel quale dovremo riuscire a coinvolgere , ascoltare e garantire rappresentanza veramente a tutti : commercianti, imprenditori, cattolici, studenti, pensionati, professionisti, consumatori, eccetera.
Un dibattito che dovremo portare in ogni città ed in ogni più remoto angolo del nostro territorio. Questo é un impegno difficile ma non impossibile , e Telepadania sarà un asso nella manica importantissimo. In queste situazioni si vince solo se si é uniti e se ognuno svolge i suoi compiti senza risparmiarsi e senza mugugnare o contestare gli ordini e le strategie che il consiglio federale disegnerà per realizzare gli obiettivi di breve e medio periodo che saranno decisi dal prossimo congresso. Dico di breve e medio periodo perché dò per scontato che l'obiettivo ultimo non potrà cambiare : l'indipendenza della Padania.
Gli obiettivi pratici ed i contenuti concreti del programma del Blocco Padano evidentemente non potranno essere quelli della Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, perché altrimenti il Blocco non sarebbe che una nostra inutile fotocopia. Dunque, e naturalmente solo ai fini della nostra partecipazione al Blocco, in teoria nel breve e medio periodo dovremo rinunciare a qualcosa. A cosa? Su quali progetti concentreremo le nostre energie quando lavoreremo dentro al Blocco e per il Blocco? Ecco un argomento per il congresso.
Contenuti pratici e concreti secondo me significa proposte realizzabili . Piccole o grandi, ma realizzabili anche domani mattina , laggiù, nel Parlamento di Roma. Proposte coindivisibili da tutti e capite da tutti, anche da quelli che non vogliono votare per la Lega Nord. Senza slogan. Senza critiche e preclusioni per nessuno. Ma proposte costruttive. Il Blocco Padano dovrà essere costruttivo nella tutela quotidiana dei cittadini che voteranno per i suoi candidati. Significa , ad esempio, poter usare i soldi delle nostre tasse per le nostre strade e le nostre pensioni invece che per l'assurdo e scandaloso acquedotto pugliese approvato a Roma la settimana scorsa , o per i 5.145 miliardi per le Poste spa che saranno approvati in Commissione Bilancio a Roma dopodomani, Giovedì. O per il ponte sulla stretto di Messina , o per il Banco di Napoli. Ma il Blocco Padano (e anche la Lega Nord) non dovrà criticare e citare le cose che fanno gli altri per tutelare il loro territorio , ma dovrà invece sempre elencare quali sono le cose che noi proponiamo di fare per i nostri elettori. Dobbiamo avere un approccio costruttivo. A mio parere in questo modo sarà risolto anche il problema delle alleanze . Perché i nostri alleati saranno quelli che accetteranno i contenuti concreti che sarà necessario sottoscrivere per aderire al Blocco Padano. E' chiaro che quei contenuti per noi della Lega Nord non potranno essere sufficienti. Ma questa non sarebbe né una rinuncia né un rinvio. Anzi, al contrario, secondo me questo sarebbe un modo pratico per cominciare a realizzare concretamente anche sul piano amministrativo il nostro sogno di indipendenza.
Giancarlo Pagliarini