L'ultimo capolavoro lasciatoci in eredità

PUBBLICATO si LaPadania - 20/10/1998

La legge finanziaria, di cui in questi giorni parlano tutti,  é uno degli ultimi "capolavori" che ci ha lasciato in eredità il vecchio governo Prodi .

Questa  "finanziaria" é composta da due disegni di legge. Il primo si chiama "disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato". E' un documento pieno di tabelle dove sono indicati, voce per voce, i soldi che lo Stato dovrebbe spendere nei prossimi tre anni. 

Per esempio c'é la mitica "tabella C" che quest'anno comincia con 960 miliardi da spendere nel 1999 per  la "nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo". In pratica sono soldi  dei contribuenti che saranno spesi  per far godere agli italiani ancora più intensamente della cultura targata  Veltroni e "sinistra in stile romano". Pensate che questa cifra più o meno é uguale a quella che spenderemo nel 1999 per tutti i deputati di Montecitorio, compresi gli stipendi, le pensioni , le dattilografe i telefoni e i  commessi . Poi ci sono 200 bei miliardi per gli "interventi per Roma, capitale della Repubblica" . E guai a chi proverà a cancellarli (noi ci proviamo tutti gli anni)  che se no  Rutelli si inquieta. E poi ecco 500 miliardi per il famoso decreto legge 142 del 1991. Non ve lo ricordate ? si tratta del "provvedimento in favore delle popolazioni delle province di Siracusa, Catania e Ragusa, colpite dal terremoto del dicembre 1990". Come fate a dimenticarvi queste cose successe neanche 8 anni fa?

Ma la finanziaria di Prodi-e-adesso-di-D'Alema é composta anche da un secondo documento che si chiama "misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo". Questo documento gli addetti ai lavori lo chiamano "collegato" alla finanziaria : finora di "collegato" ne é stato depositato uno solo, ma a Roma prima della bocciatura di Prodi dicevano che ne stavano preparando altri due o tre , tra cui quello sulle 35 ore.  Il "collegato" depositato finora é  un disegno di legge di 59 articoli dove c'é dentro tutto e il contrario di tutto : restituzione dell'eurotassa ,  incentivi per le aree depresse , nuova tassa sulla benzina , emersione delle imprese meridionali che lavorano in nero , contributo dello Stato alla "associazione per lo sviluppo dell'industria nel mezzogiorno-SVIMEZ", e tante altre cose tra cui un capitolo dedicato al "federalismo fiscale" che vale senz'altro la pena  commentare, perché é importante capire e far capire quale é il significato che danno a Roma alla parola "federalismo" .

Dunque,  c'é questo capitolo intitolato "federalismo fiscale e patto di stabilità interno", composto da cinque articoli. Una persona normale  legge il titolo , vede la parola "federalismo fiscale" e dice "oh che bello, finalmente cominciano a inserire  nel nostro sistema degli elementi di federalismo. Era ora. Sono proprio contento. Che bravo questo Prodi , peccato che non ha più la fiducia del Parlamento. E che bravi i suoi amici dell'Ulivo".

Molta gente si ferma qui, al nome, al titolo, e poi va in giro a dire, in buona fede, che a Roma stanno lavorando per il federalismo. Ma diamo un' occhiata più da vicino al testo. Nella tabella di pagina 22 potete vedere i primi quattro commi dell'articolo che  realizzerebbe il federalismo fiscale. Leggiamoli assieme.

 

-   Il primo comma comincia bene. Voi sapete  che oggi lo Stato incassa le tasse e poi trasferisce  indietro alle regioni un pò di quattrini. Bene, questa follia sembra destinata a finire. Come vedete la nuova legge  dice che col 1° Gennaio 1999 questi trasferimenti saranno soppressi. In cambio le Regioni si terranno una parte  di alcune tasse  che sono pagate nelle Regioni ma che oggi sono tutte incassate dallo  Stato. Invece dei "trasferimenti" da Roma  ci sarà  la "compartecipazione" delle Regioni : dunque ci saranno più responsabilità e più giustizia. Bene!

 

-  Secondo voi una persona normale come dovrebbe interpretare questo nuovo principio ? Secondo me in questo modo : supponiamo che la quota di compartecipazione sia del 50% su quello che lo Stato incassa , solo per fare un esempio, dalla tassa sulla benzina .  Supponiamo che ci siano solo due Regioni, il Veneto e la Campania . E che dalla tassa sulla benzina  di queste due Regioni lo Stato incassi rispettivamente 1.600 e 1.000 miliardi. Bene , con la compartecipazione al 50% mi pare che si dovrebbe fare metà per uno . I 1.600 miliardi pagati in Veneto andrebbero 800 alla Regione Veneto e 800 allo Stato. I 1.000 miliardi pagati in Campania andrebbero 500 alla Regione Campania e 500 allo Stato. Se l'anno dopo i Veneti viaggeranno di più  e quindi pagheranno più tasse sulla benzina, la loro regione incasserà di più. Se invece consumeranno di meno , oppure  se evaderanno perché esploderà il fenomeno della" benzina nera" , la Regione incasserà di meno, come é giusto e logico. E lo stesso discorso vale per la Campania. Ho fatto un esempio banale, quello della benzina, ma il principio mi sembra chiaro  ed applicabile a tutte le imposte e a tutte le tasse: in questo modo le Regioni sono responsabilizzate sul piano della lotta all'evasione e su quello della spesa delle loro risorse. Naturalmente le regioni che pagano più tasse incasseranno di più dalla "compartecipazione", ma questo mi sembra logico e giusto. Da Roma poi si faranno , con la massima trasparenza, i trasferimenti di solidarietà che saranno decisi dal Parlamento. Questo é un principio che la Lega Nord ha proposto costantemente fin dal 1992, e che  quest'anno é stato finalmente recepito nel DPEF di Aprile, dove c'é scritto : "L'obiettivo da perseguire sarà in ogni caso quello di assicurare ai singoli enti la piena autonomia finanziaria , limitando la funzione dei trasferimenti al conseguimento di risultati di perequazione." Ricordo che il DPEF , che significa "documento di programmazione economico e finanziaria" é il documento dove ci sono i principi che poi dovranno essere realizzati con la legge finanziaria. In pratica il DPEF  é la mamma della finanziaria.

 

-      Però, attenzione,  se i conti si fanno sul totale delle tasse incassate dallo Stato centrale  e non  su quelle pagate Regione per Regione, non si realizzerebbero gli obiettivi della maggiore responsabilizzazione e della solidarietà trasparente. Nell'esempio che ho appena fatto abbiamo ipotizzato che lo Stato aveva incassato  in totale 2.600 miliardi. Di questi 2.600 miliardi , con la quota di compartecipazione del 50%  se ragioniamo sul totale delle tasse incassate invece che  Regione per Regione , lo Stato terrebbe 1.300 miliardi, esattamente come nell'esempio precedente.  Invece  Veneto e Piemonte non incasserebbero rispettivamente 800 e 500 miliardi, ma incasserebbero 650 miliardi a testa , il 50% dei 1.300 miliardi che non vanno allo Stato. Dunque   in questo modo ci sarebbe un trasferimento di solidarietà nascosto, non trasparente,  di 150 miliardi dal Veneto (che scende da 800 a 650)  alla Campania (che sale da 500 a 650). In un sistema federale basato sui principi di solidarietà e di responsabilità  questi trasferimenti invece devono assolutamente essere  sempre trasparenti.

 

-    Il sistema delle compartecipazioni fiscali,  quello vero, calcolato Regione per Regione, a me sembra giusto. Si può cominciare con un paio di tasse e con aliquote basse, per poi aumentare le aliquote e il numero delle  tasse via via che gli enti locali diventeranno più  indipendenti sia operativamente che finanziariamente dallo Stato centrale,  assumendo propri compiti e responsabilità : polizia, ordine pubblico, licenze commerciali, lotta alla droga, gestione dei docenti nelle scuole pubbliche, costruzione e manutenzione delle strade, amministrazione della giustizia, gestione della cassa integrazione, degli assegni di disoccupazione e di altri interventi sociali, delle politiche agricole, del debito pubblico (che dovrà essere allocato alle Regioni) ,  eccetera eccetera. Alla fine allo Stato centrale resteranno l'esercito, la politica estera , la moneta, e pochissimi altri compiti, la maggior parte dei quali, incidentalmente, saranno sempre di più responsabilità di Bruxelles.  Queste sono riforme che noi dovremmo ottenere, e per ottenerle vi confesso che io sarei disposto ad allearmi con chiunque.

 

-   Ma andiamo avanti con la lettura del "collegato" . Il secondo comma identifica quali sono le tasse sulle quali ci sarà la compartecipazione. Per  il momento sono  due :  l'IVA e l'accisa sulla benzina.

 

-    Nel comma 3 c'é scritto che il 28 Febbraio 1999 il governo centrale stabilirà le aliquote di partecipazione. Non é chiaro se intendono due sole aliquote, una per l'IVA e una per la benzina, oppure qualcosa di diverso . Ma ecco l'imbroglio : come vedete c'é scritto che le aliquote di compartecipazione sono riferite al gettito dei tributi riscossi dallo Stato nel 1997. Il riferimento é  "al gettito totale", non a quello incassato Regione per Regione. Questo significa che se nel 1997 lo Stato ha incassato in totale 100 lire di IVA e ogni Regione avrà la compartecipazione del 4%, la Lombardia riceverà 4 lire, il Veneto 4 , la Calabria 4 e la Sicilia 4 , anche se, per esempio, l'IVA generata dalla Lombardia fosse 18, quella del Veneto 9, quella della Sicilia 7 e quella della Calabria 3. Per responsabilizzare e per rendere trasparenti i trasferimenti di solidarietà mi pare evidente che invece ogni Regione dovrebbe poter trattenere una identica aliquota dell'IVA  generata da lei, nel suo territorio.

 

-           E poi c'é la perla finale . Guardate il comma 4  : la compartecipazione dovrà dare alle Regioni la stessa, identica cifra che avrebbero ricevuto dai vecchi trasferimenti. Con buona pace dei principi di responsabilizzazione e di trasparenza della solidarietà. In altre parole per Roma federalismo significa semplicemente chiamare "compartecipazione" gli attuali trasferimenti. Significa cambiare il nome, ma senza cambiare   assolutamente niente della sostanza.

 

Altre due notizie, per completare l'argomento. Guardate la seconda tabella, quella che ho intitolato "Ditemi un pò se é possibile scrivere le leggi in questo modo". Qui i  cervelloni di Roma , quelli che hanno scritto questa "finanziaria", vogliono dire come devono essere pagate certe somme. Solo che invece di andare diritti al punto e scrivere, come farebbe qualsiasi persona normale, come vanno erogate, con quali modalità, e con quali tempi,  scrivono  che i quattrini sono da erogare "con modalità analoghe a quelle previste da un certo articolo di un certo accordo tra il governo italiano e la santa Sede per regolare i rapporti tra l'ospedale pediatrico Bambino Gesù ed il servizio sanitario nazionale, eccetera eccetera". Ma perché dobbiamo perdere tempo per andare a vedere queste altre leggi e questi altri accordi, che magari fanno riferimento ad altre leggi e ad altri accordi? Non so quale é la vostra impressione, ma a me questa prassi, questa "cultura giuridica",  sembra veramente una cosa dell'altro mondo. O meglio, sembra proprio l'applicazione pratica della cultura degli azzeccagarbugli che la mettono giù dura per non farti capire niente e per fregarti : proprio come l'uso improprio della parola "federalismo" che abbiamo appena visto.

 

Ultima perla : in un altro articolo  di questo capitolo sul "federalismo"  vengono tagliati  2.200 miliardi ai comuni, regioni e agli enti locali, e poi c'é scritto che se l'Italia si beccherà una multa da Bruxelles se (come é molto probabile)  non rispetterà i parametri del piano di riduzione del debito pubblico per rispettare almeno tra qualche anno i parametri del trattato di Maastricht,  la sanzione sarà posta a carico degli enti locali che non hanno realizzato certi obiettivi indicati nel disegno di legge. I politici che difendono questa finanziaria e i signori della Confindustria vanno in giro a dire che in questa finanziaria non c'é aumento della  pressione fiscale dello Stato. Scusate, ma é logico che se lo Stato diminuisce i soldi che dà alle Regioni e agli altri enti locali , questi poi sono obbligati ad aumentare le tasse locali. Insomma, usando i concetti di  federalismo e di pressione fiscale i burocrati e i politici di Roma stanno continuando a spremere  i cittadini e le imprese del Nord come non mai, ed  é veramente incredibile vedere quanta gente continua in buona fede a credere alle bugie di questi signori, a votare per loro, e dire che invece noi della Lega siamo dei fanatici razzisti. Mah!