Una forza inarrestabile
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PUBBLICATO su LaPadania - 27/05/1997
Gli straordinari risultati del referendum sull' indipendenza della Padania presentati e commentati ieri pomeriggio non erano certamente prevedibili da chi era contrario al quesito referendario ed alla nostra coraggiosa iniziativa , di cui sta parlando tutto il mondo. Quello che é successo conferma che i grandi avvenimenti della storia , quando sono maturi, quando é la loro ora, sono inarrestabili perché sono guidati da una forza che nessuno può fermare , perché é generata ed alimentata dai cuori, dalle coscienze e dalla volontà dei cittadini , che convergono all'improvviso su un atto e su una decisione.
Per anni i cittadini della Padania hanno sopportato una situazione che si deteriorava ogni giorno, e che non rispecchiava i loro valori ed il loro modo di intendere la vita, le istituzioni e la società. Per anni, con incredibile pazienza , questi cittadini hanno aspettato, hanno "mandato giù" , hanno sperato che a Roma capissero che non si può tirare troppo la corda. Adesso la speranza e la pazienza sono finite e i cittadini hanno chiesto che la Padania diventi una repubblica federale libera e indipendente.
Domenica dunque si é manifestata con forza questa volontà dei popoli Padani . Questa forza non é della Lega Nord . E' del popolo. Bossi e gli altri uomini e donne della Lega hanno seminato, hanno spiegato, hanno fatto ragionare. E adesso la gente ha capito .
Tutte le persone che hanno votato Domenica scorsa sapevano cosa facevano e per cosa votavano. E per questo Prodi ed altri non hanno il diritto di dire che "é stata una buffonata". La gente, i cittadini , non sono e non possono essere considerati dei buffoni. Milioni di cittadini che esprimono il proprio pensiero dopo essersi fatti riconoscere e dopo aver depositato gli estremi del proprio documento di identità sono cittadini consapevoli e da rispettare , anche se il loro pensiero e le loro convinzioni non corrispondono al pensiero di Scalfaro, Violante , Mancino , Prodi , Salvi e tanti altri ospiti dei palazzi romani. Questi cittadini hanno dignità ed hanno il diritto di essere rispettati . Non possono essere definiti "buffoni" e non si può affermare che la libera espressione del loro pensiero "non ha alcun valore".
E' proprio questo il punto. Domenica , quando il successo dell'iniziativa referendaria era ormai acquisito, una televisione mi ha chiesto se ero soddisfatto. Gli ho detto che ero preoccupato. Io ero e sono preoccupato perché il risultato del referendum conferma che a Roma , nei posti di responsabilità , ci sono dei signori che non capiscono quello che sta succedendo nel paese e nelle coscienze delle gente. Sono chiusi nei loro palazzi, nelle loro elucubrazioni sui presidenti alla francese , sulle cervellotiche correzioni e premi di maggioranza , sui tripli turni oppure sui doppi salti mortali. Parlano una lingua che capiscono solo loro (se la capiscono) e sono ogni giorno più lontani dalla gente che lavora , che guarda con crescente diffidenza alla burocrazia ed ai palazzi del potere , e che é sempre più incredula quando sente gli appelli di Scalfaro , magari sinceri, ma che alla maggioranza dei Padani , onestamente, sembrano vecchi, patetici e retorici. Sembra che vengano da un altro secolo e da un altro mondo. Oppure quando sente le dichiarazioni sempre più sofferte, biascicate ed incomprensibili di Prodi. Per questo sono molto preoccupato: a Roma ci sono degli alieni , gente che non può capire.
Il problema é questo: adesso é chiaro a tutti che la Padania c'é e se ne vuole andare. Ma la Padania se ne può andare in due modi. Il primo modo é quello che la Lega Nord, il suo segretario Bossi ed i suoi dirigenti stanno cercando di realizzare da anni: con una separazione consensuale, senza tensioni, senza traumi e governando il cambiamento, in modo che sia utile e vantaggioso per tutti. Il secondo modo ha caratteristiche diverse. Noi lo vogliamo evitare. Se si verificherà sarà contro la nostra volontà e sarà responsabilità esclusiva di chi si ostina a non capire cosa vuole la gente (non la Lega Nord , ma la gente) e cerca di ostacolare il corso della storia, per difendere i propri interessi, alcuni dei quali sono illeciti (penso alla mafia, alla delinquenza organizzata, alla massoneria, ad alcune grandi industrie e banche, ad alcuni uomini politici e ad alcune cariche istituzionali ), mentre altri sono leciti, ma sono di parte e non coincidono con quelli della collettività. Mi riferisco ai sindacati e ad alcuni uomini della chiesa .
A mio parere adesso il compito della Lega Nord sarà anche quello di far capire ai sindacati le ragioni dell'economia e l'utilità per tutti i lavoratori (padani, meridionali ed europei) della separazione consensuale del paese . Il Sin. Pa. il sindacato padano, queste ragioni le ha capite e le sta attivamente dibattendo e diffondendo : dunque é necessario diminuire il potere di CGL, CISL e UIL ed aumentare il peso del Sin. Pa.
Ed é anche necessario continuare ed aumentare le discussioni ed i dibattiti con gli uomini della Chiesa. Domenica scorsa sono stati tantissimi i cittadini che sono usciti dalla messa e sono andati a votare per l'indipendenza della Padania, malgrado alcune pressioni in senso contrario. La gente ha sentito queste pressioni e questi appelli, e li ha valutati per quello che , a mio parere, essi in realtà sono: illogici, irrazionali, ed in contrasto con la dottrina sociale della chiesa. Alcuni uomini della chiesa dovrebbero pensare molto di meno al loro potere e ai loro interessi su questa terra e dovrebbero impegnarsi per costruire e diffondere una seria dottrina sociale : basata sulla responsabilità e che non preveda di distribuire, come é stato fatto finora, i debiti dei nostri figli, ma una ricchezza autentica , non virtuale, che può solo essere creata col lavoro.
Se i sindacati e gli uomini della Chiesa ragionassero su questa lunghezza d'onda capirebbero che per tutelare il lavoro in Padania é necessario che la nostra Repubblica federale possa aderire immediatamente all'Unione Monetaria . E capirebbero che l'unico modo per combattere la disoccupazione del mezzogiorno é quello di dotarlo di una moneta più competitiva. Ma questi progetti non sono realizzabili senza la firma del trattato di separazione consensuale che riconosca i due Stati : la repubblica federale della Padania e l'Italia propriamente detta.
Giancarlo Pagliarini