La violenza del potere
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PUBBLICATO IL 08/04/1997
Giovedì 3 Aprile. Mercato di via Osoppo, a Milano. Banchetto della Lega con due militanti. L’uomo, in camicia verde, gira per il mercato e distribuisce volantini. Al banchetto rimane la ragazza , 26 anni, camicia verde e tanta voglia di vivere in un paese libero e civile. Ore 11: quindici Albanesi sono intorno al banchetto e continuano per più di un’ora a disturbare. Offendono e minacciano la nostra militante. Che non é una che si spaventa. Però il giorno dopo mi ha detto: “porca miseria, Giancarlo, me la sono vista brutta”.
Le “forze dell’ordine” non c’erano , o se c’erano se ne stavano lontane. Secondo qualcuno , per la verità, di spesso le forze dell’ordine ci sono e fanno il tifo per gli Albanesi, contro i militanti della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania.
Girando per la Padania di queste storie , ed altre , di furti, di rapine, di case svaligiate, di giustizia che non c’é, e di aziende che chiudono per tasse ne ho sentite tante. Me le hanno raccontate a Casale Monferrato, a Genova , La Spezia, Lecco, Lomazzo, Muggiò , Nerviano, Savona , Predosa , e in tanti altri paesi, grandi e piccoli. Insomma , i militanti della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania subiscono , sono minacciati, sono offesi, e poi ricevono avvisi di garanzia perché il potere italiano li accusa dell’orrendo crimine di “deprimere il sentimento nazionale”.
Ma quale nazione? Quale cultura? Quale civiltà? Ci sono degli Albanesi onesti che se ne sono già tornati a casa loro perché, hanno detto, “questa Italia é un paese incivile “. In compenso ci sono dei delinquenti che a tornare indietro non ci pensano proprio : “Là, in Albania, se mi beccano mi mettono in galera , e ci rimango. Qui non mi beccheranno mai, e se per puro caso mi prendono in flagrante, mentre rubo, o mentre spaccio, o mentre sfrutto , non c’é problema : il giorno dopo sono già fuori e posso ricominciare. Che posto meraviglioso questo paese.”
E intanto il procuratore Papalia non riesce a bloccare il traffico della droga e i furti nelle strade e nelle case, ma interroga Maroni ed altri militanti della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania perché farebbero parte di una struttura organizzata . L’accusa ? Si mettono una camicia verde e si addestrano per un “eventuale” impiego futuro. Adesso le procure della Repubblica italiana fanno i processi alle intenzioni contro chi vuole che la Padania sia ammessa all’unione Monetaria e sia indipendente da Roma .
Questa é violenza. E’ violenza del potere contro i cittadini Padani che vogliono vivere in un paese libero, civile, ed organizzato in modo coerente con la nostra cultura, che é pragmatica, europea , che non é una cultura basata sulle formalità e sulle ideologie. Insomma, che non é una cultura italiana.
Naturalmente la violenza di Roma non é solo nell’assenza delle forze dell’ordine, o nel loro impiego contro i cittadini Padani che vogliono libertà e civiltà. C’é anche la violenza delle bugie ufficiali. La violenza delle incredibili bugie dei comunicati ufficiali di Palazzo Chigi. Domenica un mio amico che lavora a Londra, nella City , mi ha detto che negli ambienti finanziari inglesi tutte le volte che Prodi o Ciampi dichiarano che l’Italia farà sicuramente parte dell’Unione Monetaria dal 1 Gennaio 1999 si fanno delle grandissime risate. E in tanti mi dicono che questa a Londra , a Bruxelles, a Francoforte, a Madrid, a Lisbona, sta diventando la barzelletta del giorno.
Fino a poco tempo fa , mi dice il mio amico inglese, ai piccoli che inventavano frottole dicevano “dont be a casciaball like Berlusconi” . Ma adesso ai bambini che dicono bugie le mamme di Londra pare che dicano “oh, come on , don’t be a Prodi with your mother”.
Solo da noi i giornali continuano a mettere grandi titoli sopra alle incredibile veline di Palazzo Chigi. Il Corriere della Sera mette in prima pagina il titolo “Ciampi ottimista : ce la faremo, a Giugno inflazione sotto il 2%”. Ma nella relazione trimestrale di cassa, presentata proprio da Ciampi al Parlamento il 2 di Aprile, si vede che nel 1996 il rapporto fabbisogno PIL delle Pubbliche Amministrazioni é sceso dal 7 al 6,7 % e il rapporto debito PIL si é ridotto dal 124,4 al 123,7 %. Peccato che alla fine del 1997 dovranno essere del 3 e del 60% .
Ormai il paese unito non lo salva più nessuno, ma Violante e Mancino continuano a perdere tempo invece di mettere tutto il Parlamento a lavorare di buzzo buono alla stesura del trattato di separazione consensuale. Bisogna mettersi d’accordo su come ripartire il debito pubblico, su come garantire il potere d’acquisto delle pensioni, sulle opzioni da offrire ai dipendenti dell’attuale Stato italiano, che dopo la separazione, non ci sarà più, su come ripartire il demanio, le aziende dello Stato, le riserve della Banca d’Italia, eccetera .
Sono lavori semplici, però vanno fatti. Invece il Parlamento continua a tassare e a depredare le Regioni della Padania , con l’aiuto dei Parlamentari Padani eletti nel Polo e nell’Ulivo.
Ricordo con piacere una recente discussione a Pontecurone , vicino a Tortona, con il candidato sindaco, il giovane Manuel Elleboro , e con i futuri assessori e consiglieri comunali. I nostri concittadini, e probabilmente anche gli stessi candidati del Polo e dell’Ulivo , non si rendono conto, mi dicevano, che i 4.300 abitanti di Pontecurone ogni anno mandano a Roma circa 43 miliardi di tasse. Roma ci manda indietro meno di un miliardo. La differenza, che si somma alle differenze di tutti gli altri comuni grandi e piccoli della Padania, é a disposizione dei detentori del potere, di quelli che sono al governo e di quelli che fanno finta di fare opposizione.
Le nostre risorse finanziarie le usano per lavori pubblici a Sud, con i ringraziamenti della mafia, le usano per i salvataggi del Banco di Napoli e di altre banche meridionali, che adesso se la stanno vedendo male ed hanno i bilanci in rosso perché da anni finanziano gli amici degli amici , le usano per finanziare il Giubileo e per pagare “urgentissimi" lavori sull’Appia Antica, con tanti ringraziamenti da Rutelli e dai burocrati di Roma , e così via.
Per fortuna sono sempre di più i Padani che cominciano ad aprire gli occhi e a capire. L’appello dei cinque ministri del Governo per l’Indipendenza della Padania ai lettori di questo giornale é ora più che mai di continuare nell’opera di evangelizzazione : la vostra opera é necessaria per far vincere la ragione e la logica , e perché si possa firmare al più presto il trattato di separazione consensuale della Repubblica Federale della Padania dal resto d’Italia. Per il bene di tutti gli abitanti della nostra area geografica. Mafia , burocrati di Roma e pochi altri esclusi.
Giancarlo Pagliarini