Le colpevoli bugie di uno stato spendaccione

PUBBLICATO su LaPadania -  25.01.2000

La settimana scorsa le agenzie di stampa hanno commentato il contenuto di un libro intitolato La spesa statale regionalizzata. Anno 1997, pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato, che fa parte del Ministero del Tesoro. Il commento è consistito nel lancio, ripetuto in modo quasi ossessivo, di notizie di questo genere: "al Nord spesa pro-capite doppia del Sud", "tesoro: spesa pro-capite doppia al Nord rispetto al Sud", "conti pubblici: al Nord spesa pro-capite doppia del Sud".

Il giorno dopo i giornali del regime romano hanno fatto il loro "dovere" ed hanno riportato con bella enfasi la notizia lanciata il giorno prima dalle agenzie. Un esempio per tutti. La Repubblica di mercoledì 19 ha pubblicato un articolo intitolato: "La spesa pubblica trascura il Sud. 12 milioni a testa a Bolzano, 7 a Milano, 4 a Napoli".

Se questa fosse veramente la situazione, in molti potrebbero chiedersi perché quelli della Lega continuano a lamentarsi, visto che le Regioni del Nord ricevono dallo Stato molto di più delle Regioni del Sud.

 Leggiamo il libro della Ragioneria Generale e cerchiamo di capire come stanno le cose in realtà.

 Nel 1997 lo Stato in totale ha speso 629mila miliardi. Questa cifra rappresenta solo le spese dello Stato, e non include le spese dell’Inps per pagare le pensioni, le spese fatte dalle Regioni e dai Comuni, eccetera. In questi 629mila miliardi però ci sono i soldi che lo Stato trasferisce all’Inps, dato che l’Inps, dopo aver incassato i suoi contributi sociali, non riesce a pagare le pensioni. Ci sono i soldi che lo Stato trasferisce a Comuni e Regioni, e naturalmente ci sono gli interessi passivi sul debito pubblico e gli stipendi dei dipendenti dello Stato.

Il dettaglio di questi 629mila miliardi lo potete vedere nella tabella 1. Da questa scheda si capisce che il grosso del bilancio dello Stato in pratica è formato da tre sole voci che rappresentano ben l'80% di tutte le sue spese: i trasferimenti, gli interessi passivi sul debito pubblico, e il pagamento degli stipendi dei dipendenti dello Stato.

I tecnici della Ragioneria Generale hanno cercato di identificare a quali Regioni si riferiscono i 629mila miliardi. In alcuni casi l’operazione è stata molto facile: è stato sufficiente stimare dove avevano lavorato i dipendenti dello Stato che avevano incassato i 116 miliardi che vedete nella tabella 1, in quali regioni erano i depositi di titoli del debito pubblico sui quali sono stati pagati gli interessi, a quali Regioni, Province e Comuni sono stati trasferiti soldi dallo Stato, eccetera. In altri casi i tecnici della Ragioneria Generale invece hanno deciso che questa stima era impossibile.

In questo modo, di quei 629mila miliardi, 358mila sono stati allocati alle varie Regioni, mentre ben 271mila miliardi sono stati considerati "non regionabilizzabili".

Vediamo separatamente le due cifre. Se dividiamo i 358mila miliardi per il numero degli abitanti troviamo la spesa che lo Stato ha fatto per ogni cittadino di ogni Regione. Però prima bisogna fare attenzione ad una cosa. In questa cifra i soldi che lo Stato spende per gli insegnanti, per l’ordine pubblico, per le strade eccetera, sono sommati ai soldi che lo Stato spende per pagare gli interessi sul debito pubblico. Ma le due cose sono profondamente diverse. Se i cittadini di una Regione lavorano, fanno sacrifici e prestano i loro risparmi allo Stato, poi lo Stato non può dire "io per te ho già speso tanto per gli interessi passivi, e quindi non ti trasferisco i soldi per le strade e ti mando meno insegnanti e meno poliziotti". Altrimenti si arriverebbe al paradosso che per far funzionare meglio le scuole del Veneto i cittadini di quella Regione dovrebbero smettere di sottoscrivere i titoli del debito pubblico. Questo è un ragionamento che ho fatto spesso anche ai tecnici della Ragioneria Generale dello Stato, che (a differenza di molti giornalisti), lo hanno capito ed hanno inserito nel loro studio sia la spesa totale per ogni abitante, sia la spesa per abitante escludendo gli interessi passivi. I risultati di questo ragionamento li potete vedere nella tabella 2, dal quale risulta che la verità è esattamente il contrario di quello che è stato pubblicato dai giornali del regime romano. Le ultime tre Regioni sono, tutti gli anni, Lombardia, Piemonte e Veneto. Nel 1997 per ogni 100 lire spese dallo Stato per i cittadini della Lombardia ce ne sono state 108 in Piemonte e 116 nel Veneto, e poi su su fino alle 150 della Campania, alle 196 della Sicilia e alle 261 del Lazio.

Vediamo più in dettaglio qualche cifra. Per quanto riguarda i dipendenti dello Stato, per ogni 100 lire che lo Stato spende per servire con i suoi dipendenti i cittadini del Veneto, ci sono 145 lire spese in Puglia, 156 in Calabria e ben 228 nel Lazio. Tutti i dettagli li trovate nella tabella 3. Per quanto riguarda i trasferimenti alle Regioni, alle loro Province ed ai loro Comuni, la Regione trattata peggio è il Piemonte. Pensate che per ogni 100 lire che lo Stato trasferisce in Piemonte ci sono 223 lire spese nel Lazio, 294 in Calabria, addirittura 636 in Sicilia e su su fino alle 2.424 della Valle D'Aosta. Tutti i dettagli li trovate nella tabella 4.

Abbiate pazienza, ma ci sono altre due cose importanti da far conoscere alla gente.

La prima è questa: se le spese dello Stato fossero più o meno in proporzione alle tasse che pagano i cittadini delle varie Regioni il sistema non sarebbe logico, perché non ha senso che i soldi vadano a Roma e poi tornino indietro, ma ci sarebbe, se non altro, della equità. Ma il fatto è che, almeno fino al 1994, i cittadini delle tre Regioni trattate peggio, la Lombardia, il Veneto e il Piemonte, erano anche quelli che, pro-capite, mandavano più tasse a Roma. E sapete perché ho detto "almeno fino al 1994"? Perché il ministero del Tesoro ha smesso di pubblicare l’altro libro, che fa il paio con quello di cui stiamo discutendo. Si tratta dello studio intitolato "le entrate dello Stato regionalizzate". Sissignori, siamo nel 2000 ma l'ultimo studio pubblicato sulle tasse regionalizzate riguarda l'anno 1994, ed è stato pubblicato nel dicembre del 1997. Mi hanno detto che il motivo di questo enorme e incredibile ritardo è che non hanno personale, ma io credo che il vero motivo sia la vergogna e la paura di rendere pubblica una situazione realmente scandalosa.

La seconda cosa è questa: abbiamo visto che di quei 629mila miliardi, 358mila sono stati allocati alle varie Regioni, mentre ben 271mila miliardi sono stati considerati "non regionalizzabili". Per sapere cosa c’è dentro ai 271mila miliardi che non sono stati regionalizzati dovete guardare la tabella 5. I signori di Roma hanno fatto questo ragionamento: invece di regionalizzare queste spese, nei casi di soldi trasferiti ad alcuni enti, in appendice allo studio pubblichiamo la regionalizzazione delle spese fatte dagli enti. Per esempio nel 1997 lo Stato ha trasferito 6.900 miliardi al Fondo pensioni Ferrovie dello Stato spa, e questo fondo ha pagato 7.106 miliardi di pensioni. I 6.900 miliardi non sono stati regionalizzati, ma in una sezione del libro c'è una tabella con la regionalizzazione di tutti i 7.106 miliardi pagati dalle ferrovie ai ferrovieri in pensione. Incidentalmente, questo elenco lo potete vedere nella tabella 6. Il risultato pratico di questo ragionamento è che è stata resa pubblica la spesa degli enti previdenziali in ogni Regione, ma il ministero del Tesoro si rifiuta di evidenziare quali sono le Regioni che generano il buco previdenziale di 120mila miliardi. Se invece la Ragioneria Generale avesse confrontato, per ogni Regione, le entrate dell'Inps e degli altri organismi previdenziali con le uscite, avrebbe identificato con precisione quali sono le Regioni che hanno generato il "buco previdenziale" di 120mila miliardi. Ma la regionalizzazione di questa cifra avrebbe ulteriormente peggiorato, in modo veramente significativo, la situazione delle Regioni del Nord che vedete nella tabella 2. E così, alla faccia della trasparenza e della corretta informazione, queste spese non sono state regionalizzate. Altrimenti me lo dite come avrebbero fatto i giornali del regime romano a sostenere l'enorme bugia che questo Stato spende, pro-capite, di più per le Regioni del Nord?

TABELLA 1

 

Le spese dello Stato nel 1997

Miliardi

%

Trasferimenti

197.470

31

Interessi passivi

191.470

30

Personale in servizio

116.787

19

Totale delle tre voci più importanti

505.727

80

Somme desinate all’ammortamento dei titoli di Stato

41.779

7

Poste correttive e compensative

38.362

6

Acquisto di beni e servizi

20.801

3

Partecipazioni azionarie e conferimenti

6.726

1

Tutte le altre spese

15.570

2

TOTALE

628.965

100

- Nella voce “poste correttive e compensative” ci sono delle partite di giro come il gioco del Lotto (lo Stato incassa e con una parte dei soldi paga le vincite), il canone RAI (lo Stato incassa e gira il canone alla RAI), eccetera.

 

- Dentro ai 15.570 miliardi della voce “tutte le altre spese” c’è il costo del Parlamento (Camera, Senato, Corte Costituzionale, Presidenza della Repubblica) per 2.018 miliardi, gli ammortamenti, le misteriose “somme non attribuibili, e tantissime altre voci minori.

 

TABELLA 2

 

Classifica delle spese dello Stato per ogni cittadino nell’anno 1997

Spesa pro-capite (in migliaia di lire)

Regione

Totale

Senza gli interessi

Lombardia = 100

Valle d’Aosta

11.442

9.362

402%

Sud Tirolo

12.051

8.405

360%

Trento

9.809

6.239

267%

Lazio

9.531

6.087

261%

Sardegna

6.376

5.921

253%

Friuli V. Giulia

9.254

5.917

253%

Sicilia

5.220

4.585

196%

Basilicata

5.132

4.327

185%

Molise

4.631

4.263

182%

Liguria

7.108

4.159

78%

Calabria

4.319

3.976

170%

Umbria

5.715

3.623

155%

Campania

4.131

3.509

150%

Puglia

4.372

3.391

145%

Abruzzo

4.807

3.363

144%

Toscana

5.707

3.201

137%

Marche

4.946

3.103

133%

Emilia Romagna

6.859

2.838

121%

Veneto

4.836

2.710

116%

Piemonte

6.576

2.634

108%

Lombardia

7.314

2.336

100%

 

Fonte: il libro “La spesa statale regionalizzata anno 1997” pubblicato dal Ministero del Tesoro

 

 


 

TABELLA 3

 

La spesa dello Stato per il suo personale

in servizio nelle varie Regioni

Spesa pro-capite (in migliaia di lire)

Regione

Senza pro-capite

Confronti

con il Veneto=100

Lazio

2.987

228%

Molise

1.677

160%

Calabria

1.629

156%

Sardegna

1.605

153%

Basilicata

1.595

152%

Puglia

1.520

145%

Friuli V. Giulia

1.479

141%

Campania

1.471

140%

Sicilia

1.399

134%

Liguria

1.375

131%

Abruzzo

1.358

130%

Marche

1.247

119%

Toscana

1.237

118%

Umbria

1.211

116%

Sud Tirolo

1.092

104%

Trento

1.082

103%

Veneto

1.047

100%

Piemonte

1.021

98%

Emilia Romagna

972

93%

Lombardia

857

82%

Valle d’Aosta

732

70%

Totale regionalizzato

1.333

127%

 

Nota: la Valle d’Aosta qui è ultima e anche Trento e Bolzano non sembrano messe bene. Il motivo è che molti servizi possono pagarseli da soli… a differenza delle solite quattro regioni; Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia, che anche qui sono le ultime.

 

Fonte: il libro “La spesa statale regionalizzata anno 1997” pubblicata dal Ministero del Tesoro.

 

TABELLA 4

 

Ecco come funzionano i trasferimenti da Roma a Regioni, Comuni e Province

Spesa per ogni cittadino (in migliaia di lire)

 

Regioni

Comuni e

Province

Totale

Confronti con il

Piemonte=100

Valle d’Aosta

7.843

12

7.855

2.424

Sud Tirolo

6.562

3

6.565

2.026

Trento

4.164

2

4.166

1.286

Sardegna

2.598

57

2.655

819

Friuli V. Giulia

2.617

2

2.619

808

Sicilia

2.012

50

2.062

636

Calabria

860

93

953

294

Molise

776

76

852

263

Basilicata

663

149

812

251

Lazio

677

44

721

223

Liguria

627

86

713

220

Umbria

555

93

648

200

Campania

549

96

645

199

Emilia Romagna

501

88

589

182

Puglia

535

51

586

181

Marche

528

57

585

181

Abruzzo

499

59

558

172

Toscana

414

73

487

150

Veneto

369

43

412

127

Lombardia

259

75

334

103

Piemonte

251

73

324

100

Totale regionalizz.

805

66

871

269

 

Nota: come vedete nel 1997 per ogni 100 lire effettivamente trasferite dal Bilancio dello Stato alla regione Piemonte, ai suoi Comuni e alle sue Province, ne sono arrivate 819 in Sardegna e giù giù fino alle 150 della povera Toscana (che riceve pur sempre il 50% in più del Piemonte). Per non parlare di quello che ricevono i cittadini della Valle d’Aosta e quelli delle due Province autonome. Come sempre il Veneto, Lombardia e Piemonte sono all’ultimo posto. Vi prego di notare che queste cifre rappresentano pagamenti veri. Non sono promesse ma soldi veri, sia in conto competenza che in conto residui. Vi chiedo: come è possibile accettare un sistema così ingiusto e così illogico?

 

Fonte: il libro “La spesa statale regionalizzata anno 1997” pubblicata dal Ministero del Tesoro.

 

TABELLA 5

 

271.000 miliardi che non sono stati “regionalizzati

Descrizione

Miliardi di lire

INPS, INPDAP ed altri organismi previdenziali

120.093

Spese per l’ammortamento dei titoli di Stato

41.779

Interessi passivi versati a soggetti residenti all’estero

32.117

Spese all’estero

13.098

Interessi passivi versati sui c/c del Tesoro e della Banca d’Italia

11.213

Pensioni dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato

6.900

Tutte le altre spese non regionalizzate

45.967

TOTALE

271.167

 

Fonte: il libro “La spesa statale regionalizzata anno 1997” pubblicata dal Ministero del Tesoro.

 

 

TABELLA 6

 

Dove vivono i ferrovieri in pensione

Spesa pro-capite (in migliaia di lire)

Regione

Lire per abitante

% con la Lombardia=100

Liguria

243.000

363

Friuli V. Giulia

218.000

325

Umbria

191.000

285

Toscana

188.000

281

Calabria

172.000

257

Piemonte

159.000

237

Marche

151.000

225

Emilia Romagna

140.000

209

Lazio

138.000

206

Veneto

132.000

197

Sud Tirolo

127.000

190

Sicilia

108.000

161

Abruzzo

104.000

155

Trento

95.000

142

Campania

94.000

140

Puglia

92.000

137

Molise

86.000

128

Sardegna

77.000

115

Lombardia

67.000

100

Valle d’Aosta

54.000

81

Basilicata

46.000

69

Totale regionalizzato

123.000

184