DPEF: in 10 punti le nostre proposte

PUBBLICATO su LaPadania -  12/05/1998

Il  Parlamento della Padania  si é riunito Domenica scorsa a Chignolo Po.  Contemporaneamente c'é  stata anche una riunione del consiglio dei ministri. Si é parlato della bozza della nostra  Costituzione  da sottoporre a referendum popolare.  Della scuole Padane, della associazione delle donne Padane, del primo gruppo di  paracadutisti Padani , e delle tante altre nostre altre associazioni Padane. E  delle cose da fare per mandare meno tasse a Roma in modo da poter impegnare quelle nostre sudatissime risorse finanziarie  per difendere i nostri posti di lavoro. E di tante altre cose. 

Io devo commentare i lavori di un altro Parlamento, quello  di Roma , dove ieri   é cominciata in aula la discussione sul DPEF , il documento di programmazione economico-finanziaria .

Oggi pomeriggio, o al più tardi domani, la discussione finirà e sarà approvata la "risoluzione al DPEF" della attuale maggioranza, quella dell'Ulivo.  Così i cittadini   Padani e gli Italiani sapranno qualcosa di più sulla politica economica del Governo Prodi per i  prossimi tre anni. Ai cittadini Padani queste cose purtroppo devono interessare  ancora  perché  , finché non saranno liberi da Roma, saranno sempre loro a dover pagare per le decisioni del Parlamento romano, indirizzate costantemente contro il lavoro e gli interessi Padani e approvate  sempre  anche da quei parlamentari dell'Ulivo che sono stati eletti , contro ogni logica, nelle Regioni della Padania.

Sul DPEF  i  parlamentari della Lega Nord per l'indipendenza della Padania  hanno fatto due proposte: una politica e una tecnica.

La proposta  politica la conoscete tutti , fin nei più piccoli dettagli. Abbiamo proposto di dividere la Repubblica italiana in due nuovi Stati : la Repubblica Federale Padana e lo Stato del Mezzogiorno. Abbiamo ribadito la  nostra proposta  nella onesta convinzione che questa sia l'unica cosa ragionevole da fare per  centrare il doppio obiettivo di sviluppare l'economia del Mezzogiorno, sconfiggendo disoccupazione e malavita organizzata, e  di  tutelare la competitività delle  imprese e l'occupazione nelle regioni della Padania.

Ma  guardiamo anche l'altra proposta, quella tecnica. Il ragionamento che abbiamo fatto é stato questo : la maggioranza del Parlamento romano per il momento non é a favore della  proposta della Lega Nord  di separazione consensuale. Cambieranno presto  idea, perché la gente sta capendo il nostro progetto  e le adesioni sono sempre più numerose e convinte. Ma per il momento la maggioranza nel Parlamento romano é contraria. Bene, allora giochiamo anche  con il loro mazzo di carte e facciamo delle proposte concrete da inserire nella prossima legge finanziaria della Repubblica Italiana.

Per questo motivo nella discussione di ieri  pomeriggio la Lega Nord oltre alla secessione consensuale ha proposto anche  i dieci punti  commentati qui di seguito. Vediamo se siete d'accordo:

 

1.         Interventi per  le infrastrutture e per lo sviluppo delle attività produttive .

Il DPEF prevede che nei prossimi tre anni questi interventi  dovranno essere effettuati "prevalentemente"  o "esclusivamente" nel Mezzogiorno .

A me sembra una cosa assurda. Pensate  alla situazione delle strade di Vicenza, di tutto il Veneto,  di Cuneo, di Lecco  o di Bergamo, e poi ditemi se per sviluppare e/o per tenere in vita le attività produttive di quelle zone non sono necessari investimenti. Strade, viabilità, traffico, vie d'acqua. La Padania manda a Roma la maggior parte delle tasse. Noi , lo voglio chiarire, non abbiamo chiesto di fare la maggior parte degli investimenti in Padania. Abbiamo chiesto  che siano fatti almeno in modo uguale, e non "prevalentemente o esclusivamente nel Mezzogiorno".  Questo pensiamo proprio di poterlo pretendere. Eppure per queste richieste  ci accusano di essere   "razzisti".

 

2          "Clausola di salvaguardia" .

E' una proposta tecnica. Lo Stato italiano deve rispettare alcuni impegni che Prodi e Ciampi hanno preso  con Bruxelles , senza  formale approvazione del Parlamento. Nel DPEF il  Governo dice : per rispettare questi impegni incasserò queste tasse, farò queste spese, eccetera. E basta. Non dice nient'altro. La Lega Nord propone al Parlamento italiano di dire al Governo : "va bé, ma se poi per qualsiasi motivo qualcosa va storto cosa succede? I patti con Bruxelles li devi rispettare lo stesso. E allora ricordati che qualsiasi cosa succeda tu non potrai correre ai ripari aumentando  ancora le tasse oppure  tagliando ancora  i trasferimenti ai Comuni , agli altri enti locali e alle Regioni." Questa si chiama "clausola di salvaguardia", e scritta in questo modo in pratica obbligherebbe il governo, se qualcosa dovesse andare storto, a correre ai ripari senza  aumentare le tasse e senza  penalizzare ancora i Comuni.

 

3.         Inserire nella soluzione al DPEF la rinegoziazione , senza penali, dei mutui dei Comuni  con la Cassa Depositi e Prestiti.

Pensate che ancora oggi molti Comuni  pagano alla "Cassa Depositi e Prestiti", e quindi in  definitiva allo  Stato ,  tassi  pari o superiori al 9%. A questi poveri Comuni lo Stato centrale taglia i trasferimenti, ma in compenso applica tassi di interesse completamente fuori mercato. La Lega Nord chiede che i tassi di questi mutui siano ridotti al 4,5  per cento, naturalmente senza che i Comuni debbano pagare delle penali. Ai fini del rispetto delle promesse che Prodi e Ciampi hanno fatto a Bruxelles non cambierebbe niente, perché nel bilancio da utilizzare per l'Unione Monetaria entrano anche la Cassa Depositi e Prestiti e i Comuni. Se la Cassa incassa di meno, i Comuni spendono di meno.  La somma fa comunque zero. Ma la differenza sostanziale é che resterebbero più soldi sul territorio, vicini ai cittadini e da spendere per le loro necessità.

 

4.         Prevedere una riduzione più consistente della pressione fiscale e contributiva.

Su questo argomento vi dico una sola cosa :  la "manovra" di questo DPEF prevede in tre anni una riduzione di 6.000 miliardi a fronte di incassi previsti per 2.841.500 miliardi. Capite? Invece di farci pagare 2.841.500 ci fanno un regalo e ci fanno pagare "solo" 2.835.500. Non cambia niente. Ditemi se non é una presa in giro. I 6.000 miliardi di "regalo" sono distribuiti così : 2.000 nel 1999 per restituire una parte della tassa per l'Europa, e 2.000 in ognuno dei due anni successivi. Non si é ancora deciso a chi andranno , e per cosa, ma ve lo lascio immaginare. Per completare l'argomento, non dimenticate  che la "manovra" prevede che lo Stato centrale incassi  4.000 miliardi in più all'anno per la lotta all'evasione dei contributi sociali. Sono 12.000 miliardi in più in tre anni, e  così gli incassi previsti per i prossimi tre anni  alla fine sono 2.847.500.

I parlamentari della Lega Nord stanno cercando di fare capire all'Ulivo che con questa pressione fiscale le aziende non riescono più ad essere competitive. Ma non c'é peggior sordo di chi non vuole sentire.

 

5.         Riduzione della  "pressione burocratica" .

Si tratta di ridurre il fastidio e le perdite di tempo per meri adempimenti cartacei a carico delle imprese, cosa che può essere ottenuta con la soppressione di numerose leggi. Tutti sanno che molti artigiani lavorano le loro 14 ore al giorno , ma non tutti sanno che una buona parte di queste 14 ore deve essere spesa per stupide e inutili pratiche burocratiche. La Lega Nord chiede , oltre la riduzione della pressione fiscale, anche la riduzione di questa  sempre più   insopportabile e dannosa  "pressione burocratica" . E tutti noi speriamo che quando  Mussi, il capogruppo del PDS,  promette 700.000 nuovi posti di lavoro , non abbia in mente di creare nuovi  burocrati che controllino il lavoro di altri burocrati o che vadano in giro a rompere le scatole a quelli che lavorano davvero. Ma io ho paura che l'Ulivo abbia veramente in testa una cosa del genere.

 

6.         Privatizzare anche l'ENEL.

Anche questa é una proposta che si commenta da sola. Abbiamo  notato che nel DPEF si fa un gran parlare di privatizzazioni, ma da nessuna parte si parla di quella  dell'ENEL. Secondo noi  invece la privatizzazione dell'Enel é necessaria ed urgente.

 

7.         Niente solidarietà per quelli che evadono.

Nel DPEF c'é un capitolo intitolato "un impegno per il completamento del federalismo fiscale". Il governo dice che: "l'obiettivo da perseguire sarà in ogni caso quello di assicurare ai singoli enti la piena autonomia finanziaria, limitando la funzione dei trasferimenti al conseguimento di risultati di perequazione". Queste sono cose che la Lega Nord  dice da anni. Però la Lega Nord ha sempre detto anche che non ci potranno essere trasferimenti di solidarietà in presenza di significativa evasione fiscale e contributiva da parte di coloro che  ne fanno richiesta. Stiamo cercando  di fare accettare questo principio anche quando si discute della Costituzione elaborata dalla Commissione Bicamerale, ma troviamo qualche difficoltà da parte del Polo e dell'Ulivo. Il motivo probabilmente lo possiamo capire leggendo  un articolo dell'Unità di Domenica 8 Marzo intitolato "Economia sommersa.  Nel Sud 50% del reddito in nero" . Se lo dice l'Unità, che non é proprietà di quei "razzisti" della Lega Nord per l'indipendenza della Padania, vuol dire che probabilmente la verità é ancora peggiore. Quell’articolo riportava questa  dichiarazione del  prof. Luca Meldolesi, dell’Università di Napoli :  “i dati ufficiali spesso sono soltanto una parte della realtà del lavoro nero , che é ancora più grave. La mia valutazione é che le ore lavorate in nero al Sud sono almeno la metà delle ore complessive lavorate .”

Insomma, se io guadagno 10 mi sembra anche giusto dare un aiuto a uno che guadagna solo  6. Naturalmente non per tutta la vita  e solo se risulta evidente che con questi 6 proprio non ce le fa. Ma deve guadagnare solamente 6 davvero. Se la verità fosse che guadagna 6 ufficiali  e altri 6 in nero secondo voi sarebbe giusto stanziare a suo favore dei trasferimenti di solidarietà? Prima paghi le tasse, anche quelle locali come l'ICI, e poi vediamo.

 

 

8.         Borsa valori specializzata nel finanziamento delle PMI imprese.

Anche questo é un vecchio progetto della Lega Nord. Per essere quotata in borsa oggi una società deve spendere poco più di un miliardo. Il risultato é che le società quotate in Italia sono solo 213 : in pratica non c'é una vera Borsa. Le società quotate dovrebbero essere almeno 5.000. Noi proponiamo da sempre una Borsa senza tanta burocrazia, che sappia attirare anche le piccole e le medie imprese. In molti altri Stati questo é la norma , ma naturalmente non nel regno della burocrazia romana.

 

9          Riforma spesa previdenziale

Tutti, dalla Lega Nord al Fondo Monetario internazionale , dal  Governatore della banca d'Italia a quelli che sanno che  due più due fa quattro, si rendono conto che l'attuale sistema pensionistico nel medio periodo non potrà reggere. Ma Romapolo , Romaulivo e i sindacati romani preferiscono fare come gli struzzi e non riconoscere la gravità del problema  , che c' é ed é grosso come una casa. La Lega Nord propone di discuterlo, indicando la sua soluzione, che va nella direzione della regionalizzazione del sistema previdenziale.

 

10         35 ore   , Tesoreria Unica e rimborsi IVA e altri crediti di imposta

Infine, naturalmente,  abbiamo chiesto al Governo di ritirare la legge sulle "35 ore"  , e, come sempre, di eliminare l'obbligo della Tesoreria unica e di rimborsare l'IVA e gli altri crediti di imposta in tempo reale : i ritardi di uno Stato civile non possono essere superiori a due settimane , mentre in questa Italia  i ritardi ormai superano i   cinque anni.

Oggi  pomeriggio i parlamentari della Lega  Nord continueranno  a spiegare  all' aula del parlamento romano i motivi delle nostre proposte.  Poi si voterà,  e naturalmente  vi diremo come é andata a finire.