E' l'indifferenza il vero nemico

PUBBLICATO su LaPadania -  20/01/1998

La settimana scorsa il governo dell’Ulivo ha utilizzato la polizia per  cercare di imporre con la forza una sua decisione  politica . L’incarico che il governo ha dato alla polizia é stato quello di  spaventare e demoralizzare gli allevatori . La polizia ha cercato di svolgere  questo compito organizzando in modo scientifico una vera e propria “imboscata ” ai danni di 185  allevatori . Prima i poliziotti hanno detto agli allevatori di   disporre i loro trattori su due file, e poi li hanno  requisiti dicendo che , essendo disposti su due file, interrompevano il traffico.

Il giorno dopo stavo seguendo un dibattito su questo argomento su radio Padania libera quando una fortissima interferenza ha reso impossibile l’ascolto: il regime non voleva che si parlasse di  come erano andate realmente le cose.

Gli allevatori non si sono spaventati. Tutt’altro.  Oggi  una loro delegazione va a Bruxelles e  gli altri seguiranno dai presidi il dibattito  che si svolgerà nel pomeriggio al  Parlamento romano, a Montecitorio,  sul decreto che li deruba. La partita é ancora aperta, ma Walter Veltroni  ha usato i  telegiornali del regime per dire che é tutto a posto, che il governo ha fatto il possibile (!) e che la trattativa é chiusa. Quante bugie di Stato!  A me tutto questo fa venire  in mente un vecchio film :  “Z, l’orgia del potere”. Ed altri film su recenti drammatiche dittature. Mi  sembravano cose dell’altro mondo. Di paesi lontani. E invece adesso tocca a noi. Altro che la sinistra di quando eravamo giovani. Altro che democrazia. Altro che libertà.

Queste trappole , questa violenza e questi manganelli di una polizia non al servizio dei cittadini ma del potere, queste minacce, queste provocazioni, queste bocche tappate con la forza e con la tecnologia, non sono  casi isolati. Sono la punta di un iceberg:  quello del regime romano.

Pensateci bene: l’alleato  più prezioso di questo e di tanti altri regimi , quello che é  ancora più prezioso delle televisioni, più prezioso del potere economico ,più prezioso  delle corporazioni , si chiama “indifferenza”.

Ma come, ci sono allevatori onesti che fanno sacrifici incredibili e che forse dovranno chiudere le loro attività , e la gente , anche se capisce , anche se si rende conto che gli allevatori  sono vittime di uno Stato centrale che sempre più spesso assume le caratteristiche di una associazione a delinquere,  é capace   solamente di dire  “mi dispiace” . Poi però prende e se ne va a sciare. Ci sono finti allevatori  ed i rappresentanti di alcune loro organizzazioni che hanno rubato  e  rovinato famiglie oneste che se ne vanno in giro  a piede libero e tranquilli. Perché  sanno che  a Roma ci sono i loro  santi protettori e  i loro soci, tutti  ben dentro al sistema di potere romano.  E assieme a questi delinquenti, in giro, anche loro  beati, tranquilli e con le tasche piene dei soldi che hanno rubato, c’é gente che rapisce  e incassa riscatti , che spaccia droga , che di professione fa il pentito. E i giudici che vendono i verdetti, e quelli che li comperano, e  i politici che intascano tangenti , ed  extracomunitari con  squadre di ragazze sui marciapiedi.  Ma a molta  gente tutto questo sembra normale: gli basta non essere coinvolti direttamente ed avere la pancia piena.

Berlusconi si mette ad aiutare  oggettivamente  il regime di Roma cercando di scoraggiare gli allevatori e di impedire che il loro dolore arrivi nelle coscienze della gente. Il suo deputato Colletti gli fa eco dicendo che il centro-destra sbaglia a stare coi Cobas. E i benpensanti delle grandi città  con le pance piene li ascoltano ,  gli credono, non capiscono  che fanno questi discorsi solo per aiutare il potere. E   scuotono la  testa :  insomma , non si deve bloccare il traffico. E  non si deve  sporcare : non é una cosa fine, non sta bene . E anche questo mi ricorda una vecchia canzone della sinistra. Il titolo era “contessa” . I dimostranti avevano preso delle botte dalla polizia e avevano sporcato di sangue le scale e le porte di una fabbrica . Il benpensante di turno, stizzito,  si chiedeva  “chissà quanto tempo ci vorrà per pulire”. Ma come, adesso é la sinistra che picchia ? Guardate che quella che picchia é sempre la stessa mano : la mano  del potere romano.

In Padania molta gente queste cose le ha capite, e Sabato é scesa nelle piazze . Con Bossi, con la Lega Nord, con il Governo e il Parlamento della Padania . Per far sentire agli allevatori truffati che non sono soli. Ma anche perché la gente sta capendo che di questo passo tra un pò  in gioco  ci sarà  anche la libertà.

Ma resta l’alleato  più prezioso del regime: l’indifferenza di tanta, di troppa gente. E questo  é un sentimento che pesa.

Nei giorni scorsi un giovane ha cercato  di rapinare una filiale della Cariplo, alla periferia di Roma. Era armato : una Smith & Wesson, calibro 38. Una guardia giurato lo ha ucciso. Probabilmente lo ha fatto per non essere uccisa a sua volta.  Alla messa un monsignore romano ,  Vincenzo Paglia,   ha detto che quel giovane andrà un Paradiso. Dio ama gli uomini e perdona le loro debolezze. Ma c’é qualcosa che non mi quadra, perché uno che muore con la pistola in pugno rapinando una banca non mi sembra un attendibile candidato per il paradiso.  Il mio papà mi diceva sempre che chi sbaglia paga : insomma, come minimo dovrebbe passare  almeno qualche anno in purgatorio. I risultati di questa cultura  che nega la responsabilità sono che  al funerale c’era uno striscione con su scritto  “tre spari infami ci hanno tolto un amico”. E sui muri della banca  adesso  ci sono queste scritte: “sangue chiama sangue”, e  “metronotte assassino”.

Insomma, andare in giro armati a rubare non é peccato, perché uno che ruba in una banca a mano armata non disturba il potere. Un sindacalista mi ha detto che “é politica dei redditi anche questa”. Ma chiedere l’autodeterminazione, volersi amministrare da soli senza l’intermediazione dei  politici e dei sindacati di  Roma e senza voler  passare dagli altri detentori del potere romano, diamine , questo é un peccato gravissimo. Perché può modificare la mappa del potere. “Pio dodicesimo?” chiedeva anni fa un americano in visita al Vaticano  a un signore vestito di bianco. “No, pijo tutto”, gli ha risposto in  romano  quel signore , mettendo in crisi l’interprete.

Il regime di Roma  ha bisogno di una società indifferente, egoista e senza  responsabilità. La rivoluzione di Bossi e della Lega Nord per l’indipendenza della Padania non ha l’obiettivo di ottenere oggi un diverso articolato di  una , due o dieci  delle duecentomila leggi in vigore nello  Stato italiano  . E non ha nemmeno   l’obiettivo di ottenere uno statuto speciale e   qualche autonomia in più per la Regione Veneto o per  qualche   provincia.  Perché un Veneto con uno statuto speciale ,  un Piemonte con maggiori funzioni di programmazione e di controllo, una Lombardia in grado di eleggere direttamente il suo presidente, costringerebbero comunque i loro cittadini, di cultura Padana e pragmatica , con i suoi pregi e i suoi difetti, ma comunque profondamente  “non mediterranea” (né migliore né peggiore, ma profondamente diversa)  a vivere in  Italia. In un paese  che considera quasi santi quelli che rapinano le banche a mano armata, che non celebra i processi, che deruba e picchia gli allevatori , che nomina ministri gente come Cirino Pomicino, Craxi  e Andreotti, che intervista e ascolta  quello che dice uno come  Larizza , che é contenta di avere il Banco di Napoli e la Sicilcassa. Che non conosce il significato della parola responsabilità. La libertà, le leggi comprensibili, la magistratura che fa i processi e tutte le altre cose di cui sentiamo il bisogno  arriveranno , cadranno tutte dall’albero della storia come pere mature, solo dopo che saremo riusciti  a completare la nostra rivoluzione , che é  nelle teste, nei cuori, e nelle coscienze . E che si chiama società Padana.