Legge sul Federalismo

Pubblicato su LaPadania - 6 Novembre 1999

    La Conferenza dei presidenti di gruppo di Montecitorio ha approvato il calendario dei lavori fino al 2 dicembre 1999. Il calendario prevede che venerdì 12 novembre l’aula dei deputati comincerà a lavorare su una legge che a mio giudizio potrebbe diventare di gran lunga la legge più importante di questa legislatura. Si tratta della proposta di legge costituzionale intitolata “ordinamento federale della Repubblica”.

            Su questo testo finora hanno lavorato i deputati della Commissioni Affari costituzionali della Camera. In questa Commissione il Gruppo della Lega Forza Nord per l’Indipendenza della Padania è rappresentato da Rolando Fontan, da Luciano Dussin, da Pietro Fontanini, e da Giacomo Stucchi. Ricordatevi i loro nomi, perché in questi giorni questi quattro colleghi stanno svolgendo un compito veramente molto importante: devono insistere perché questa legge sia realmente portata in aula ed esaminata in profondità, in modo che si possa discutere alla luce del sole di federalismo e far gettare la maschera a quei detentori del potere che dicono di volere delle riforme ma che in realtà non vogliono cambiare assolutamente nulla.

            I deputati della Commissione Affari costituzionali hanno esaminato ben 17 (diciassette) disegni di legge depositati in tempi diversi sul federalismo, e li hanno sintetizzati in un testo unificato che è stato adottato dalla Commissione come “testo base”. In Commissione stanno lavorando e discutendo anche in questi giorni, e dunque il testo base non è ancora definitivo. Tuttavia, se non ci saranno ripensamenti, il 12 novembre la Commissione licenzierà il suo testo base definitivo e questo testo sarà finalmente discusso in pubblico, sarà sottoposto all’esame del Parlamento e, grazie a radio Padania Libera ed a Radio Radicale, sarà sottoposto anche al giudizio dei cittadini.

            Il “testo base” che sta circolando in questi giorni è significativamente migliorabile. Con il federalismo, devo dirlo subito, non c’entra niente, e lo Stato centrale ne esce, se possibile, ancora più rafforzato e con ancora maggiori competenze rispetto ad oggi.

            D’altronde, siamo tutti ormai ben consci che purtroppo del nostro Paese i detentori del potere, di destra e di sinistra, laici e cattolici, non hanno nessun interesse ad organizzare lo Stato in modo razionale e rispettoso delle libertà di tutti i cittadini, anche di quelli che non la pensano come loro. Al contrario, abbiamo quotidiane evidenze che il loro unico interesse è quello di tutelare e consolidare le loro posizioni di potere. Questo comportamento è stato ben descritto da Sergio Romano sul Corriere della Sera di lunedì 1 novembre nell’articolo Scuola, dopo la crociata cattolica: laici, assenti ingiustificati. Ha scritto Romano: “Lo Stato conserva il monopolio… tratta il problema dell’istruzione, in altre parole, allo stesso modo in cui tratta altri beni pubblici: il sottosuolo, le coste del mare, i fiumi, l’etere. Concede licenze, ma non riconosce diritti di proprietà”. Quel bell’articolo continua constatando che “i laici dal canto loro non fanno molto per creare le istituzioni di cui hanno bisogno e abbandonano nelle mani della Chiesa una causa che li concerne”. Abbiamo già pubblicato molti interventi dell’Onorevole Giovanna Bianchi Clerici per ricordare a tutti il lavoro serio, concreto e coraggioso che la Lega Nord ha fatto e continua a fare nel campo della scuola. Per quanto riguarda le coste del mare, correttamente indicate come esempio in negativo da Sergio Romano, ricordo che la Lega Nord è riuscita a fare inserire nel calendario dei lavori di Montecitorio la discussione su una legge depositata da Maurizio Balocchi che prevede che lo Stato deve trasferire il suo demanio marittimo ai Comuni, che certamente lo saprebbero gestire molto meglio dei lontani ministeri dello Stato centrale. La discussione di questa legge, se governo e maggioranza non faranno marcia indietro, dovrebbe cominciare lunedì 15 novembre.

            Ma torniamo alla legge sul federalismo: è necessario che quanta più gente possibile segua almeno attraverso la radio la discussione che avverrà in aula su questa legge. E’ necessario che i nostri lettori più attenti conoscano in anticipo quali sono i problemi, di quanto migliorerebbe la qualità delle nostre vite se gli emendamenti della Lega Nord saranno approvati, e chi dovranno ringraziare se le nostre proposte non saranno accettate.

            Ecco perché in questi giorni pubblicheremo alcuni articoli per commentare il progetto di legge costituzionale sull’ordinamento federale della Repubblica, e ci aspettiamo anche numerosi interventi da parte dei nostri lettori abituali e di chiunque sia interessato all’argomento.              

Leggi anche gli articoli: Son ben poche le tracce di Federalismo; Regioni in cerca di identità; Federalismo: nodi al pettine