Ci sommergono di bugie e bananpere
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Pubblicato su "LaPadania" - 22 Luglio 1997
La Ragioneria generale dello Stato italiano ha appena pubblicato , come ogni anno, il volume intitolato "la spesa statale regionalizzata". Questo testo, pubblicato nel Giugno 1997, esamina Regione per Regione le spese che sono state fatte dallo Stato italiano nell'anno 1995. Meglio tardi che mai. Pensate che invece il volume che fa vedere quali sono le Regioni che pagano le varie tasse é ancora fermo al 1993. Quest'altro documento , che siamo tutti qui ad aspettare, si chiama "le entrate tributarie della Stato regionalizzate".
Nel libro sulle spese dello Stato italiano appena pubblicato c'é una bella novità rispetto al passato: la Ragioneria Generale dello Stato italiano non ha più sommato le banane con le pere.
Cosa vuol dire? Semplice. A tutti noi, fin dall'asilo, hanno insegnato che non si possono sommare tra di loro grandezze disomogenee.
Mi spiego: due più due fa quattro, un pomodoro più un pomodoro fa due pomodori, ma una banana più una pera non fa una "bananpera": queste sono due grandezze disomogenee che non possono essere sommate tra di loro.
Lo so, adesso voi vi state chiedendo "e questo cosa c'entra con il libro della Ragioneria Generale dello Stato italiano sulla spesa statale regionalizzata?" Lo spiego subito.
Fino all'anno scorso la Ragioneria Generale dello Stato italiano sommava tra di loro lire diverse , che non potevano essere sommate senza dare una informazione falsa e mistificante.
Certo, in questo mondo così poco Padano e così caratterizzato da mancanza di ideali, da disonestà, egoismo , caccia alle poltrone , ai soldi e al niente , la trasparenza non é una prassi e non é considerata un valore. E infatti le "bananpere" caratterizzano anche i bilanci di tante società multinazionali che vanno per la maggiore e che sono quotate in tutte le borse del globo. Loro le usano per fregare , naturalmente nel pieno rispetto degli "stutuiti principi contabili generalmente accettati" i loro azionisti, i risparmiatori e quegli analisti finanziari, che ancora non conoscono la teoria della "bananpera" . E da noi i politici romani le usano , naturalmente sempre nel pieno rispetto delle leggi in vigore, per fregare gli azionisti dello Stato, che sono i cittadini.
Più precisamente, la Ragioneria sommava la spesa per gli interessi passivi sul debito pubblico alle spese per le strade, per le scuole, per la giustizia, per l'agricoltura , per gli artigiani, per il commercio, eccetera. E veniva fuori che lo Stato centrale trasferiva tantissimi soldi alle Regioni della Padania. Ma é chiaro che questi soldi hanno una natura molto diversa. Se io ti presto dei soldi , tu caro Stato mi paghi gli interessi. Ma poi non puoi tagliare i trasferimenti per la giustizia, le strade e le scuole, perché dici che mi hai già dato dei soldi per gli interessi passivi. Altrimenti io i miei risparmi li investo in un altro modo , che so, mi compero delle obbligazioni in valuta della Banca Europea per gli investimenti (BEI) e della World Bank. E poi come la mettiamo?
Vedendo le "bananpere" molti giornalisti poco attenti, o forse attentissimi ma in malafede , hanno scritto che in Padania non dobbiamo lamentarci, perché la maggior parte delle sue spese lo Stato italiano le fa proprio a favore delle Regioni della Padania.
Ricordo che un anno fa, quando la Ragioneria Generale dello Stato italiano aveva pubblicato lo studio sulle spese dell'anno 1994, le agenzie di stampa avevano riportato con grandissima enfasi la “notizia” che lo Stato italiano spendeva, pro-capite, molto di più per i cittadini del Nord che per quelli del Centro e del Sud.
E subito , manco a farlo apposta, sul Corriere della Sera era uscito un articolo intitolato “Spese pubblica, record lumbard” , dove un signore che si chiama Enrico Marro scriveva:
“Chi vuole il federalismo per riequilibrare i conti a favore della cosiddetta Padania dovrà insomma prendere atto che almeno dal versante della spesa pubblica, il riequilibrio é semmai necessario, ma verso il Sud.”
In pratica il messaggio del giornalista del Corriere della Sera era questo : cittadini del Nord, se volete un riequilibrio della spesa pubblica a vostro favore, se volete strade migliori, se volete che lo Stato italiano trasferisca più risorse finanziarie ai vostri Comuni e alla vostre Province, non dovete fare altro che smetterla di sottoscrivere titoli del debito pubblico : in questo modo lo Stato spenderà di meno per le vostre Regioni, perché non vi dovrà pagare gli interessi passivi sui soldi che non gli prestate più, e così con il federalismo ci sarà un riequilibrio a vostro favore. Altrimenti, occhio, perché con il federalismo il riequilibrio sarà necessario, ma a favore del Sud.
Per evitare altre figuracce, o forse per evitare che i Padani ragionando sul "paradosso del Corriere della Sera" smettessero di sottoscrivere titoli del debito pubblico, quest'anno la Ragioneria Generale dello Stato italiano ha fatto una cosa giusta e ha pubblicato subito , nelle prime pagine dello studio, la stessa tabella che da qualche anno gira nelle sedi della Lega Nord per l'indipendenza della Padania, e che viene commentata alle feste quando arriva quel rompiscatole del Pagliarini con i suoi numeri che rischiano di fare andare di traverso le salsicce , lo stracotto di cavallo , e i "pisarei e faso" .
I numeri del 1995 sono nella tabella 1 , dove potete vedere che , senza contare gli interessi passivi sui soldi che la gente gli ha prestato, per ogni 100 lire che Roma manda in media ad ogni singolo cittadino delle tre Regioni con minori "santi in paradiso" , le ultime tre Regioni della classifica , che naturalmente sono la Lombardia , il Piemonte e il Veneto, nelle Regioni del Mezzogiorno ne arrivano in media 153, e nel Lazio ne arrivano 202. Insomma, si va dal 50% in più fino al doppio. E questo per ogni singolo cittadino. E ci credo che non vogliono la secessione ! Eppure i bisogni dei cittadini sono identici: strade, polizia, giustizia, scuole. Anzi, mi pare che per le strade in Lombardia , Piemonte e Veneto bisognerebbe spendere in proporzione di più , dato che c'é un traffico immensamente maggiore. E la Ragioneria Generale dello Stato italiano non ha ancora pubblicato lo studio sulle entrate dello Stato regionalizzate. Cioè su chi paga le tasse. Quando uscirà quel libro (se mai uscirà) vedrete che le tre Regioni che ricevono meno di tutte sono quelle che da sole pagano poco meno di metà di tutte le tasse che lo Stato italiano incassa. Ma nel 1995 queste Regioni hanno ricevuto poco più del 20% di tutte le spese che fa lo Stato italiano. Come é possibile che in queste Regioni ci sia ancora qualcuno che vota AN, FI , PDS, Rifondazione Comunista o qualche altro partito romano , io proprio non riesco a capirlo.
Nella tabella 2 potete vedere come sono andate le spese dello Stato italiano negli ultimi quattro anni. Le percentuali si riferiscono ai valori assoluti, non sono "pro-capite" come nella tabella 1. E come vedete per la Padania lo Stato spende sempre di meno , mentre nelle Regioni del Mezzogiorno le spese e i trasferimenti continuano ad aumentare anno dopo anno.
Va bene, uno può dire : "facciamo questi sacrifici per far partire la macchina produttiva del Sud". Ma gli studi della Ragioneria Generale dello Stato italiano ci tolgono ogni speranza. Guardate la tabella 3 e ragioniamo assieme. La Padania, da sola, produce circa il 65% di tutta la ricchezza della nostra area geografica. Ma questa ricchezza non può essere investita nelle infrastrutture della Padania e nelle aziende della Padania.
Vi prego di notare che ho detto "investire", non spendere per donne, cavalli , champagne e bella vita. Qui in Padania se le aziende non possono investire per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie avanzate tra un pò saremo tutti disoccupati e torneremo a vivere nelle caverne. Senza bagno e acqua corrente. I frigoriferi non serviranno perché non ci sarà niente da mangiare. Ogni caverna sopra all'entrata avrà un bel tricolore , ma vi confesso che la cosa non mi consola.
E perché non si può investire? Perché Roma questa ricchezza se la prende, se ne tiene una bella fetta, e il resto lo spende (non "lo investe" , ma "lo spende") per il Sud . Come vedete dalla tabella 2, il Mezzogiorno , Lazio escluso, incassa più del 40% di tutte le spese fatte dallo Stato, anche se genera meno del 25% di tutto il valore aggiunto del paese e paga , sono pronto a scommettere, circa il 20% di tutte le tasse.
Incidentalmente, quando si discute di secessione c'é sempre qualcuno che dice che la Padania da sola , senza il Mezzogiorno, sarebbe un vaso d'argilla in Europa. Non é per niente vero , perché come vedete la Padania da sola genera il 65% di tutto il valore aggiunto, e la percentuale cresce se non si considera il Lazio, il cui valore aggiunto é generato in buona parte dalle tasse che la Padania manda a Roma e che sono spese "in loco" , per gli stipendi e per le spese delle inutili , medioevali e dannose strutture dello Stato centrale.
E intanto il Sud non decolla , non si mette a generare in percentuale sempre più ricchezza. Anzi, é vero il contrario. Come vedete dalla tabella 3 il valore aggiunto del Mezzogiorno é sceso dal 25,4% del 1992 al 24,7% del 1995. Dunque tutte queste spese dello Stato italiano non generano lo sviluppo del Sud. Nel migliore dei casi finanziano i consumi delle famiglie. Nel peggiore dei casi si finanzia la mafia (che non vuole la secessione), la delinquenza organizzata ( che non vuole la secessione) e l'inefficienza della macchina statale (che non vuole la secessione).
Ma tu, se non condividi la proposta della Lega Nord , mi vuoi spiegare perché non vuoi tutelare il lavoro della Padania ed aiutare in un modo diverso e più serio lo sviluppo del Mezzogiorno , con gli strumenti che il Sud può ottenere da una secessione consensuale : una maggiore responsabilità e una moneta più competitiva. I risultati delle politiche di questi anni sono sotto i tuoi occhi : renditi conto che é necessario intervenire prima che sia troppo tardi, prima che il paese si trovi dentro ad una drammatica recessione , che é sempre più vicina , mentre dai palazzi romani giornali e TV ci trasmettono sorrisi sempre più innaturali assieme a tonnellate di bugie e di "bananpere" .
Giancarlo Pagliarini