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"BILANCI. Come leggere anche quello che non c'è scritto" (Dispense pubblicate nel 1989 sul mensile INVESTIRE)      

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"I Bilanci consolidati: le prassi eseguite dalle società quotate in borsa"

 

 

 

 

 

 

 

 "Per non morire d'Europa"

 

 

 

 

 

 

"24 Aprile Non lasciamoli soli"

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“Giancarlo Pagliarini il chierico della revisione”

 

(Pagina 159) Ogni volta che un giornale scopre i trucchi dei bilanci societari, con grande scorno dei risparmiatori che hanno acquistato titoli ad alto rischio o hanno incassato dividendi troppo esigui , compiendo un involontario sacrificio per coprire eventuali perdite future, si verifica puntualmente la stessa scena: si accendono le spie rosse dei telefoni di amministratori, direttori generali, partners delle società di revisione, in un concitato giro di indagini, imprecazioni, minacce. “Chi ha suggerito a quei coglioni di mettere il naso nelle vendite dei Boeing dell’Alitalia? Perché l’Espresso se la prende proprio con Merloni? Italia Oggi deve smetterla di aggredire la Rai e la Montedison. Qui bisogno provvedere con le buone o con le cattive” . E il primo ad essere imputato è sempre lui, Giancarlo Pagliarini, il “chierico dell’auditing”, il “predicatore della palingenesi dell’informativa societaria”…..

Ero e sono convinto che la cultura dei numeri è  un’arma potente di democrazia economica  e che “strappare il segreto e diffondere l’informazione è sempre stato l’unico strumento per la democratizzazione di ogni realtà giuridica di tipo collettivo” (Guido Rossi).

Nella professione, prima con l’Arthur Andersen e poi con le 16 società di revisione contabile indipendente che avevo messo in piedi in tutta Italia (quando sono diventato ministro le ho cedute a soci e a dipendenti: mia moglie è arrabbiata ancora adesso) sono riuscito a seminare qualche sano principio etico (indipendenza sempre e a tutti i costi: il nostro cliente è il pubblico, non le società che ci scelgono e ci pagano) e tecnico (la contabilizzazione dell’avviamento nei bilanci consolidati, il  “giudizio professionale” al posto della mera e burocratica “certificazione”, ecc ecc) .  Insomma, un piccolo segno l’ho lasciato. In politica invece ho fallito: la casta ha sempre combattuto la cultura dei numeri. Credo che qualche signore  avrà pensato che “Quel pazzo del Pagliarini vuole far pubblicare dallo Stato un bilancio facile da leggere , che sia comprensibile  per tutti i cittadini e che venga redatto secondo principi contabili logici. Ma così addio alle “mance”. Ma così si vedrebbe che oltre al debito pubblico stiamo caricando  sulle spalle delle generazioni future anche il debito pensionistico. Insomma quel matto del Pagliarini  vuole spiegare ai giovani che il valore attuale del debito pensionistico che gli stiamo trasferendo è quasi il triplo del debito pubblico,  di cui troppi ficcanaso continuano a parlare troppo sia in Italia che nell’UE. Ma siamo matti? Facciamolo fuori subito, mandiamolo via di corsa dai palazzi romani. Quello vuole trasparenza???  Via, via: gente del genere non deve fare politica”

Testo completo del Capitolo IX  del libro Commercialisti famosi,  intitolato “Giancarlo Pagliarini il chierico della revisione”