La Cina è vicina, al sorpasso.
Signor Pagliarini, il 20 Ottobre il Sole 24 ore ha pubblicato in prima pagina un articolo intitolato “Noi cinesi i capitalisti, voi europei sussidiati nuovi comunisti”. L’ho letto, mi è sembrato giusto e interessante, e mi piacerebbe leggere i suoi commenti. La ringrazio. Maurizio Saronni-via e mail
Caro signor Maurizio, ho letto anch’io quell’articolo con molto interesse. Le dirò che ha provocato anche qualche piccolo terremoto e che è stato molto commentato su internet.
Prima di risponderle devo premettere che non parlo mandarino (però è una lingua che mi piacerebbe imparare) e che non sono particolarmente esperto di quello che sta succedendo in Cina. Ci sono stato solamente due volte, e a “naso” devo dire che ho avuto l’impressione che qui da noi si raccontino un sacco di bugie su quel paese. Che a me è sembrato molto civile. Ma non sono un esperto e dunque la prudenza è d’obbligo.
Nel suo bell’articolo articolo Paolo Madron del Sole 24 ore ci racconta l’intervista che ha fatto a Zhong Changfu, un miliardario cinese che ha studiato ad Harvard e che quest’anno è molto ben piazzato nella classifica dei “ricchi” che l’agenzia finanziaria Hurun pubblica ogni anno dal 1999. La “ Hurun list” riguarda l’Asia e può essere paragonata alla rivista americana Forbes.
Quest’anno al primo posto della Hurun list con un patrimonio di 5,1 miliardi di dollari, c’è Wang Chuan–Fu, un signore che “si è fatto da solo”, che non vende petrolio, non gioca in borsa, non specula sulle aree fabbricabili e non è un genio dell’informatica. Wang Chuan–Fu ha cominciato nel 1995 con 300 mila dollari che è riuscito a farsi prestare da tutti i suoi parenti. E’ un ambientalista, un “verde”: infatti costruisce automobili elettrichein 11 stabilimenti. Oltre che in Cina ne ha messi in piedi anche in India, Ungheria e Romania. In Italia purtroppo no: per forza, con le tasse che paghiamo e con la burocrazia che ci tortura ormai sono sempre di meno quelli che investono nel nostro paese. Se volete fare un paragone dei 5,1 miliardi del signor Wang, tenete presente che la famiglia di Silvio Berlusconi è al 70 esimo posto nella classifica di Forbes con 6,5 miliardi.
Al secondo posto della Hurun list c’è una donna, la signora Zhang Yin, proprietaria della Nine Dragons Paper, una società che si occupa del recupero e del riciclo della carta. Un'altra eco-impresa, insomma.
E’ bello che ai primi due posti della classifica dei “ricchi” cinesi ci siano imprenditori che cercano di far diventare il mondo un po’ più verde. Ho visto che nelle città cinesi girano milioni di piccoli scooter veloci e assolutamente silenziosi: vederli fa una certa impressione. Vanno tutti con batterie elettriche e non inquinano. I concorrenti del signor Wang Chuan–Fu si chiamano Toyota e General Motors, Volkswagen eccetera, ma il signor Wang è un tipo tosto: un giorno per dimostrare la salubrità del suo prodotto, si è bevuto davanti a una platea di giornalisti il liquido contenuto nelle batterie delle sue automobili. “Un po' amaro” ha detto, “ma certamente non tossico”.
Prima o poi ci sarà il problema dello smaltimento delle batterie, ma il guaio è che mentre nel mondo succedono di queste cose noi stiamo qui a discutere di quello che fanno nel loro tempo libero Marazzo e Berlusconi oppure a domandarci cosa farà Rutelli con Casini. Ecco perché siamo sempre più poveri. E, credetemi, lo saremo sempre di più !
Paolo Madron ha chiesto a Zhong Changfu di aiutare i lettori del Sole 24 ore a capire lo strano rapporto tra l’ ideologia, dato che la Cina si proclama ancora un paese comunista , e la ricchezza. La sensazione, conclude il rappresentante del Sole 24 ore, è di un imbarazzante scavalcamento a destra.
Adesso provo a commentare qualcuna delle dichiarazioni del miliardario intervistato dal Sole:
Prima: “L'ideologia è nominale, la ricchezza è reale”. Mi fa venire in mente il prof Miglio, che nel 1964 ha scritto che “destra e sinistra, conservazione e innovazione, sono categorie cheacquistano valore soltanto nelle fasi di transito da una antica auna nuova classe politica….. quando quest’ultima (la nuova classe politica) si è veramente consolidata esse scompaiono e rimane soltanto l’amministrazione, cioè il vero governo.”
Seconda: “Il termine comunismo è rimasto solo nel logo del partito, come l'effige di Mao sulle banconote”. Però adesso in Cina c’è un partito unico straordinariamente forte. Devo dire che , per il momento, mi sembra che per i cittadini cinesi questa sia una fortuna, considerando come era conciato il paese una decina di anni fa.
Terza: “I veri capitalisti siamo noi non voi che state lì a baloccarvi col mito dell'uguaglianza e dello stato che vi fa da balia. Qui lo stato sostiene solo chi merita…”. E’ una dichiarazione molto “dura”, ma è certo che l’invadenza dello stato italiano è controproducente. Da anni penso e dico che nella “Repubblica sovietica italiana” si vive sempre peggio per colpa delle esagerate dimensioni dello stato centrale.
Quarta : «Nessun imprenditore si sognerebbe, come da voi, di privatizzare gli utili e pubblicizzare le perdite, o peggio di arricchirsi a suo discapito». Altrimenti, aggiunge opportunamente paolo Madron, si finisce come quel fornitore dell'Expo che per 80mila dollari di tubi in acciaio di cattiva qualità si è beccato due anni di carcere. La Repubblica sovietica italiana invece ha speso cifre incredibili per tenere in piedi una assurda “compagnia di bandiera”.
Quinta: “I veri comunisti siete voi occidentali, cittadini di paesi dove i governi danno soldi alle aziende …….Questo vi porterà presto a dover fare i conti con un indebitamento insostenibile”. Per la verità i nostri debiti finanziari e pensionistici sono già insostenibili e tiriamo avanti solo perché continuiamo a scaricarli sulle spalle delle generazioni future, che non sono ancora nate e non possono difendersi. Ma gli effetti di questo pazzesco egoismo cattocomunista si stanno facendo sentire ogni giorno di più.
Sesta: “Essendo i principali detentori del debito americano, conosciamo l'economia di quel paese meglio dei professori di Harvard”. In effetti la settimana scorsa Li Yanchao, il capo organizzativo del Partito comunista, è andato a spiegare ad Harvard perché i cinesi sono usciti dalla crisi prima e meglio di altri. E per dirla tutta mi pare che molti (troppi) “consulenti” US in giro per il mondo hanno smesso di parlare di Reagan e lo hanno sostituito con proclami statalisti e collettivisti. Altro che Obama. Poveri stati uniti! Per inciso, quando Tremonti andrà a Shanghai il mese prossimo a parlare di globalizzazione e spiegare alla scuola del Partito comunista fondamenta e presupposti delle sue teorie “stataliste” , è molto probabile che nella platea di mercatisti duri e puri saranno in molti a scuotere la testa o a sorridere di compatimento (per noi).
Settima “È tutto frutto di una dura preparazione, qui si studia anche trent'anni per arrivare a guidare un dipartimento di ministero”. Da noi basta la tessera di qualche partito e qualche angelo protettore nei palazzi del potere.