Problemi veri e "bla bla bla"

PUBBLICATO su LaPadania - 22/07/1998

In questo paese ci sono anziani che devono vivere con meno di settecento mila lire al mese. La settimana scorsa la televisione di Stato si é ricordata che oltre a dover combattere la Lega Nord ogni tanto dovrebbe anche svolgere un servizio pubblico, ed ha mandato in onda qualche intervista sul "rapporto della povertà" , ma senza approfondire troppo. Per carità: in questa grande nazione dell'Ulivo e della Chiesa di certe cose é meglio parlare poco e fermarsi in superficie. Avanti, tutti uniti  e a testa in sù . Viva l'Italia!

Mentre i poveri e i disoccupati aumentano, cosa fa la politica? Io c'ero la settimana scorsa a Montecitorio , e vi posso assicurate che i problemi dei pensionati e dei disoccupati sono rimasti fuori dalla porta. Si é parlato di autorizzazioni a procedere per i deputati. Ma aboliamola questa roba. Un Parlamentare é un uomo come tutti gli altri.

E si é parlato della Commissione di inchiesta su tangentopoli. E' incredibile vedere le acrobazie che fanno quelli dell'Ulivo per impedire che una Commissione vada un pò a vedere cosa é successo.

Ma non é solo a Montecitorio che non si lavora e non si fa niente per  risolvere i problemi veri della gente. Giovedì sera torno da Roma disgustato e vedo che i consiglieri comunali  di Milano devono "lavorare"  tutta la sera per discutere due mozioni : quella del Polo che voleva che il Consiglio Comunale esprimesse solidarietà a Berlusconi per non so più quale delle sue tante condanne, e quella dell'Ulivo che invece proponeva che il Consiglio  esprimesse solidarietà a giudici e a magistrati. E via così tutta la notte, a palazzo Marino,  Milano, a parlarsi addosso su questi "importantissimi documenti" ,  mentre fuori in qualche monolocale qualche anziano moriva di caldo o di fame  o di malinconia , e qualche giovane si uccideva di droga per mille motivi che non capirò mai, o perché non trovava lavoro , o perché questo sporco mondo di grandi sempre senza responsabilità , sempre divisi in bande, sempre avvolti in ideologie e in bandiere senza amore , e sempre  incapaci  di ascoltare  e di capire, gli faceva troppo schifo.

I Padani e gli italiani credono a tutto e digeriscono tutto. C'é  gente che in buona fede crede nell'innocenza di  Berlusconi e c'é gente che in buona fede crede che in questa Italia c'é  giustizia, c'é libertà  e c'é una democrazia che funziona.

E poi Venerdì scorso tutti fermi, tutti zitti, che parla Prodi. Così questa settimana nei palazzi del potere romano continua la festa, perché i grandi parlatori della Camera e del Senato le devono pur commentare queste dichiarazioni del Presidente del Consiglio .

Io  ho preso alcune delle  54 pagine della relazione di Prodi e ho preparato quel prospetto che vedete nell'Allegato 1. Sono tutte frasi di Prodi. Di mio ci sono solo la dedica ai negozianti che non vendono e ai  disoccupati del Canavese e dell'Ansaldo, e le conclusioni. Dategli una occhiata, e provate un pò a domandarvi chi  é che tutela il lavoro, le pensioni  e la qualità della vita dei cittadini che vivono in Padania.

Poi ho preso il testo delle dichiarazioni programmatiche che Prodi aveva letto il 22 Maggio 1996, quando aveva chiesto la fiducia al Parlamento. Aveva cominciato  dicendo che "non vi é urgenza maggiore di quella di approntare rapidamente la riforma dello Stato". L'urgenza maggiore individuata da Prodi quando aveva chiesto la fiducia al Parlamento é ancora oggi una urgenza. Non si é fatto niente, ma adesso ci viene a dire che "il bilancio che io vi presento oggi dopo ventisei mesi di Governo é a mio giudizio un bilancio positivo".

Ci viene a dire che "il Governo ha fatto un grande sforzo per 1)  il risanamento finanziario del paese, 2) per l'entrata in Europa e anche 3)  per assicurare una ripresa adeguata"  .  Due righe e tre bugie.

1) in realtà non é stato realizzato nessun risanamento  finanziario del paese. Il  cosiddetto "risanamento" é costituito per il 67% da aumento della pressione fiscale e per il   30% dalla riduzione  del costo degli interessi passivi. La fonte di questi dati é il Sole 24 Ore. I tassi di interesse  si sono ridotti in tutto il mondo e di conseguenza si sono ridotti anche da noi. Fossero aumentati in tutto il mondo, sarebbero aumentati anche in Italia.

Il rimanente 3% é il netto di spese  tagliate agli enti locali e di spese rinviate agli anni futuri meno le significative nuove spese approvate da questo governo, come quelle per il Giubileo, il Banco di Napoli, la Sicilcassa eccetera.

2) l'Italia non é "entrata in Europa"  adesso e grazie al Governo Prodi. In Europa l'Italia c'é dalla fine degli anni 50,  cioè da  quando é stato firmato il trattato di Roma.

Gli Stati membri dell'Unione Europea oggi sono 15. Di questi 15, solamente  in 11  hanno deciso di rinunciare alle loro valute e di utilizzarne una comune, l' Euro. Dunque ci sono 4 Stati che oggi fanno parte dell'Unione Europea ma per il momento hanno deciso di non aderire all'Unione Monetaria. Sono il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia e la Grecia. Sono rimasti fuori, non hanno depresso l'economia, e non é arrivata la fine del mondo. Tutti questi Stati, se avessero voluto, avrebbero potuto aderire all'Unione Monetaria. La Grecia formalmente é stata esclusa , ma in realtà avrebbe potuto aderire molto facilmente : avrebbe dovuto solo aumentare le tasse, come invece ha fatto l'Italia. Non lo ha fatto perché ad Atene si sono resi conto che l'aumento della pressione fiscale avrebbe tagliato le gambe allo sviluppo.

3) La prova ? Eccola : Prodi dice che il suo Governo ha "assicurato una ripresa adeguata" , ma dimentica che la disoccupazione sotto l'Ulivo é aumentata, ed ha ormai raggiunto il livello record di 12,5 : la Grecia , per fare un esempio, con il suo 10,3 sta molto meglio dell'Italia , anche se non fa parte dell'Unione monetaria.

Quando aveva chiesto la fiducia Prodi due anni fa aveva  anche dichiarato che "Il Governo si impegna a mantenere la pressione fiscale invariata rispetto ai livelli del 1995 per tutto il triennio 1996/1998". Giudicate voi se in questi due anni le tasse non sono aumentate e se ha senso stare ancora qui a perdere tempo con questa gente che ci inonda di chiacchiere e di bugie sui suoi grandi progetti futuri ma si guarda bene  dal ricordarci che  il  25 Marzo 1998, quando la Commissione Europea ha pubblicato la sua "relazione sulla convergenza e raccomandazione per il passaggio alla terza fase dell'unione economica e monetaria" ha inserito subito, nella introduzione del documento, questa importante dichiarazione :

"Le decisioni adottate dai Governi e gli strumenti previsti dal trattato impegnano gli Stati membri a proseguire su questa via : solo il raggiungimento nel medio termine di un equilibrio delle finanze pubbliche restituirà ai governi margini di manovra nella conduzione delle loro politiche economiche...."

Raggiungimento nel medio termine di un equilibrio delle finanze pubbliche significa portare il rapporto dei debiti accumulati sul prodotto interno lordo al livello del 60%. Il rapporto della Commissione prevede che per  l'Italia l'anno nel quale il rapporto "debito/PIL" scenderà sotto il 60% sarà il 2016. Naturalmente questo é un dato "concordato" , e infatti il Governo lo ha recepito nel DPEF recentemente approvato dalla Camera e dal Senato.

E' necessario tenere ben presente questa dichiarazione e le sue conseguenze pratiche e politiche , perché siamo in presenza di un documento della Commissione europea che in pratica dice che  il  governo  della Repubblica italiana non ha margini di manovra nella conduzione della  politica economica. Ma intanto per tutta questa settimana circa 1000 tra senatori e deputati staranno a Roma , non per i poveri, le pensioni e i disoccupati, ma per parlarsi addosso e per commentare la politica economica senza margini di manovra  di questo governo così tipicamente italiano.

Giancarlo Pagliarini