L'Italia capovolta del Ministro Visco
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PUBBLICATO su LaPadania - 09/09/1997
La settimana scorsa il Ministro Visco , assieme ad altri membri del Governo, é andato a Vicenza per fare un pò di pubblicità all’Ulivo , che ne ha veramente bisogno. Secondo me, il Ministro del PDS ha messo a segno un clamoroso autogol.
Durante l’ incontro all’Auditorium Canneti di Vicenza con imprenditori e artigiani il Ministro delle Finanze ha dichiarato testualmente: "...Bossi vuol dividere l'Italia. Io invece voglio che le imprese del Nord vadano al Sud e che anche i giovani del Nord trovino appetibile partecipare ai concorsi per la pubblica amministrazione “.
Se non ci credete, controllate sul “Sole-24 ore” di Domenica 7 Settembre , a pagina 3. Non c’é nemmeno bisogno di tradurre: per una volta un politico che non é della Lega ha parlato chiaro . E ha detto due cose.
Prima cosa. Il Ministro del PDS ha detto che “vuole che le imprese del Nord vadano al Sud” . Bene, però rendiamoci conto che in questo modo al Sud ci sarà lavoro , mentre in Padania avremo una disoccupazione pazzesca.
Seconda cosa: non preoccupatevi. E’ vero, in questo modo i cittadini della Padania saranno tutti disoccupati. Ma il PDS ha già pronta la soluzione . I Padani diventeranno impiegati statali. No, non é uno scherzo. Visco ha proprio detto che lui vuole “che anche i giovani del Nord trovino appetibile partecipare ai concorsi per la pubblica amministrazione". Naturalmente non tutti : saranno esclusi quelli che nel frattempo saranno finiti in prigione perché trovati in possesso di una cravatta verde, o di un paio di calze verdi, o di una maglietta verde. E saranno esclusi i Padani che nel frattempo avranno deciso di emigrare verso Stati decisamente più civili e rispettosi della libertà degli uomini e dei valori del mercato, come la Libia o l’Iran : Stati certamente preferibili all’Italia di un governo che manda in giro un ministro delle finanze che vuole imporre, senza rispettare le leggi del mercato, che le imprese di una parte del paese vadano in un’altra parte .
E che invece di privatizzare e diminuire la presenza ed i compiti operativi dello Stato vuole che i lavoratori Padani, che finora hanno dimostrato di volere e di sapere investire, rischiare e lavorare in proprio, senza il mito del “posto sicuro” nella pubblica amministrazione , la smettano con queste sciocchezze , con queste “americanate”. E’ ora, secondo il PDS , che i Padani comincino a ragionare come bravi cittadini di un serio paese comunista , e mettano in cima ai loro desideri un bel posto da statali.
A pensarci bene forse é per questo che l’Ulivo ha aperto le frontiere agli Albanesi. Prodi e Napolitano non si sono comportati in modo irresponsabile e irrazionale. No, lo hanno fatto apposta. Hanno detto : venite , girate per le città della Padania, proliferate nella bella stagione sulle nostre belle spiagge , ed evangelizzate : vi accettiamo e vi daremo presto anche il diritto di votare, ma in cambio da voi vogliamo una cosa : voi dovete trasferire i benefici della vostra esperienza comunista a questi poveri Padani che si ostinano a credere nella libertà , nel rischio, nel sacrificio e nel mercato.
A questo punto capisco che a Sud ci sia ancora qualcuno che vota per il PDS. Ma sinceramente non capisco come sia possibile che il PDS prenda anche un solo voto in Padania. Vi prego , ancora una volta, di controllare quello che vi ho detto, perché mi rendo conto che é dura credere che uno vada in giro a dire cose del genere. Sole- 24 ore, Domenica 7 Settembre, pagina 3. Penso anche che dovreste preparare dei volantini e organizzare dibattiti sul territorio con rappresentanti dell’Ulivo sul significato di queste incredibili dichiarazioni del Ministro Visco , che dovrebbe invece rendersi conto che con la secessione della Padania dal resto d’Italia riusciremmo a centrare due obiettivi. Quello di tutelare la competitività delle imprese della Padania e quello di far finalmente partire lo sviluppo economico del Sud, senza drogarlo con incentivi o altri strumenti che prima o poi dovrebbero fare i conti con il mercato, ma basando il suo sviluppo sulla responsabilità e su una moneta fortemente competitiva.
Sempre Domenica sul TG 3 delle 19, Fini ha dichiarato : "...il punto é che il Polo deve cominciare a fare seriamente opposizione".
In molti, come al solito, avranno detto “come parla bene e come é elegante”, senza badare minimamente al contenuto. Ma ripensiamo a quello che ha detto Fini. Alla buon’ora . Finalmente qualcuno, oltre alla Lega Nord, si é accorto che finora il Polo non ha fatto opposizione. Va bé, Fini dice che non l’ha fatta seriamente , mentre io dico che non l’ha fatta per niente. Ma se ci pensate bene , al lato pratico le due cose si equivalgono : il risultato é che il Polo l’opposizione non la fa e non l’ha mai fatta. Questo significa che il Polo oggettivamente aiuta il catastrofico governo dell’Ulivo. Il che é naturale, dato che nella realtà Roma-Polo e Roma-Ulivo vogliono la stessa cosa : il potere per loro e i risultati del lavoro dei popoli della Padania per i loro amici , parenti e benefattori. Eppure, in Padania c’é ancora qualcuno che crede che Polo e Ulivo siano due cose differenti.
E infine ecco Prodi che va a Venezia a dire agli imprenditori Veneti che “Un piccolo Veneto indipendente nell’Europa delle Nazioni finirebbe stritolato. La competizione economica ha bisogno di forti sistemi-paese. Una singola area produttiva non può reggere la sfida.” .
Ma stiamo scherzando? Il forte sistema-paese sarebbe forse questa Italia senza giustizia e senza mercati ma ricca solo di delinquenti a piede libero e di potentissimi burocrati che da Roma continuano a bloccare lo sviluppo, la creatività e la competitività degli imprenditori e dei lavoratori.
La verità é che il forte sistema paese lo stiamo costruendo giorno per giorno. Ed il suo nome é Repubblica Federale della Padania.
Giancarlo Pagliarini