Gli sperperatori della Magna Grecia

PUBBLICATO IL 25/03/1997

Il Wall Street Journal è stato recentemente condannato a pagare una multa - record di oltre 370 miliardi di lire per aver  pubblicato un articolo sulle vicende di una finanziaria Texana il cui contenuto é stato valutato diffamatorio dal giudice.

Secondo me bisognerebbe applicare lo stesso metro al Corriere della Sera: pensate che Sabato scorso ha pubblicato in seconda pagina una serie di articoli  sulla prossima  “manovra” del governo Prodi, analizzando in modo particolare l’ipotesi di far  versare dalle aziende allo Stato una parte dei  “trattamenti di fine rapporto (TFR)” maturati a favore dei lavoratori dipendenti. Gli articoli sono arricchiti da  due interviste : una a Fumagalli , dell’Ulivo e una ad Albertini, del Polo. Ma il titolo delle due interviste era questo : “Il TFR e i due candidati sindaci a Milano”. Capite,  al Corriere della Sera non interessa il parere di Formentini, mentre interessa proprio quello dei suoi due più agguerriti concorrenti. Questo é già grave , mi pare, ma passi. Ma il  fatto  veramente incredibile é che, leggendo il titolo (il TFR e I DUE candidati sindaci a Milano) sembra che  secondo il Corriere della Sera i candidati  siano solo due :  Fumagalli e  Albertini . Per il Corriere non ci sono altri candidati. Né Formentini, né gli altri.

Sabato mattina ho ricevuto ben cinque telefonate da anziani amici di famiglia,   che dopo avere letto il Corriere mi hanno chiesto cosa é successo, e perché la Lega non ha  candidato  Formentini.

Il Corriere della Sera si era superato  il giorno prima, Venerdì 21 Marzo. In un articolo   Enrico Marro , commentando una ricerca dell’istituto Tagliacarne di Roma,  ha scritto   che il Nord ottiene più trasferimenti dallo Stato del Sud  “smentendo così le tesi care a Umberto Bossi”.  Smentendo che cosa ? Secondo il Corriere della Sera adesso é il Sud d’Italia che mantiene la Padania ?  Ma come si fa a pensare e  scrivere queste cose?

Non é la prima volta che nel  Corriere della Sera  si leggono affermazioni  di questa genere, assolutamente mistificanti. Ricordo che poco meno di un anno fa  le agenzie di stampa avevano   riportato,  senza nessuna analisi critica della informazione, la “notizia” che lo Stato italiano spendeva, pro-capite, molto di più per i cittadini del Nord che per quelli del centro e del Sud. La notizia riguardava uno studio della Ragioneria Generale dello Stato sulle spese dello Stato .

Ma la  maggior parte delle spese che lo Stato italiano fa per le regioni del Nord é data dagli interessi passivi sul debito pubblico.

Queste spese hanno una natura ben diversa da quelle per fare le strade , o per i trasferimenti ai comuni, o per la scuola pubblica o da quelle per  gli altri servizi che lo Stato  dovrebbe rendere ai cittadini.

La ricerca, precisava un comunicato del Tesoro, era “di grande interesse non solo per gli studiosi di statistiche, ma principalmente per le prospettive di riforma istituzionali volte a riconsiderare la ripartizione di competenze e risorse tra stato centrale e autonomie locali”

Ed ecco che sul Corriere della Sera in un articolo intitolato “Spese pubblica, record lumbard”  , sempre Enrico Marro scriveva:

“Chi vuole il federalismo per riequilibrare i conti a favore della cosiddetta Padania dovrà insomma prendere atto che almeno dal versante della spesa pubblica, il riequilibrio é semmai necessario, ma verso il Sud.”

In pratica il messaggio del  giornalista del Corriere della Sera era  questo : cittadini del Nord, se volete un riequilibrio della spesa pubblica a vostro favore, se volete strade migliori, se volete che lo Stato italiano trasferisca più risorse finanziarie ai vostri Comuni e alla vostre Province, non dovete fare altro che smetterla di sottoscrivere titoli del debito pubblico : in questo modo lo Stato spenderà di meno per le vostre regioni, perché non vi dovrà pagare gli interessi passivi sui soldi che gli prestate, e così con il federalismo ci sarà un riequilibrio a vostro favore. Altrimenti, occhio, perché con il federalismo il riequilibrio sarà necessario,  ma a favore del Sud.

Ecco  come funzione l’informazione in questo incredibile  paese , dove i cittadini sono ormai abituati a subire , senza protestare ,  ogni sopruso ed ogni affronto alla propria intelligenza.

Viviamo veramente in assenza di legalità e di logica. Non ci sono diritti : sembra che l’unico modo per ottenere qualcosa sia quello di gridare, andare in piazza, piangere, oppure  invocare santi protettori.

Leggiamoci l’ultima delibera del CIPE  : si prevedono spese per  530 miliardi per la Salerno - Reggio Calabria, 220 per la Palermo - Messina, 255 per la strada statale Ionica, 87 per la Reggio Calabria - Melito. Una parte di questi soldi arriveranno dall’Unione Europea, ma il resto é finanziato con le tasse pagate  dalle aziende e dai lavoratori Padani.   Le strade di Vicenza, di Treviso, di Bergamo, di Lecco e di altre città della Padania  possono  aspettare : dico, vorrete mica confrontare il terribile traffico di Reggio Calabria e di Messina con le quattro macchine che si divertono a fare passeggiate e a girare intorno a  Lecco, Bergamo o Vicenza.  E questi milanesi , che , se abitano a Est della città  devono passare come minimo due ore al giorno  sulla tangenziale  , cosa vogliono? Perché si lamentano ? Mentre guidano si sentano  delle canzonette alla  radio , oppure si leggano un bel libro , che la cultura é sempre importante.  Che importa se i lavori approvati dal CIPE si fanno anche e soprattutto  con i soldi delle loro  tasse ? Questo  é un dettaglio irrilevante. Non vorranno mica  mettere in discussione l’unità e l’indissolubilità della nazione? Mi sa che quelli che protestano sono degli  egoisti. Non rispettano il valore della solidarietà. Sono anche razzisti. Anzi, peggio : probabilmente sono della Lega.

Poi la delibera del CIPE prevede anche  100 miliardi di spesa  per disinquinare il fiume Sarno. E questo , signori, mi sembra veramente il minimo. Vorrete mica confrontare i problemi del  Sarno con quelli dell’Olona , del Serio, oppure con i navigli? Diamine, non c’é paragone.

E infine la delibera prevede che si spenderanno 137 miliardi  per la ferrovia Alifana,  e 70 per la ferrovia Ferrandine - Matera.  Certo, qui sì che ci si accalca, qui si che i pendolari hanno la vita dura.  Certo, quelli  sono interventi veramente urgenti. Vorrete mica confrontare il numero ed i sacrifici dei  pendolari di Piedimonte d’Alife, di Matera o di Ferrandine  con quelli dei pendolari di  Lecco  ,  Bergamo e Vicenza.

Resta il fatto che la stazione di Bergamo ha pochissimi collegamenti  pur avendo potenzialmente un altissimo numero di utenti impegnati in attività produttive,  e che con i soldi delle tasse che pagano i Bergamaschi si potenzia la linea da Ferrandine a Matera. Due considerazioni . Prima : é evidente a tutti che in questo modo le risorse finanziarie di Bergamo sono impiegate in modo altamente inefficiente, che diminuisce la competitività delle imprese Bergamasche. Questa é la inefficienza tipica degli Stati-Nazione , che dovranno essere sostituiti da Regioni-Stato. Questo processo é in atto in tutto il mondo, e da noi é bloccato nel nome della unità ed indissolubilità dell’Italia, dimenticando che la posta in gioco é la sopravvivenza economica ed una recessione che porterà drammatiche tensioni sociali. Seconda : chi vota Polo o Ulivo non é autorizzato a lamentarsi se in Padania non ci sono strade o non ci sono accettabili collegamenti ferroviari. Signori, non siete autorizzati a lamentarvi perché siete voi , con il vostro voto, che indirizzate le risorse finanziarie della Padania verso Roma e da lì a Salerno, Reggio Calabria, Messina, Melito, Ferrandine, Matera e Piedimonte d’Alife. Io rispetto , anche se non condivido, i motivi per i quali fate questa scelta. Voi però non siete autorizzati a lamentarvi , perché queste sono le conseguenze della vostra scelta elettorale.

La soluzione, naturalmente, non é quella di spostare soldi dal Sarno al Serio. Ci sarebbe comunque qualcuno  che in buona fede si riterrebbe vittima di un sopruso.

La soluzione é un’altra : dividere  il paese  in due nazioni  omogenee dal punto di vista economico e culturale ,  e dare alle due nazioni, la Padania e la Magna Grecia, una sana costituzione federale, in modo da garantire responsabilità, e trasferimenti per solidarietà e perequazione  veramente trasparenti.

Senza questa soluzione, di buon senso ed utile a tutti gli abitanti della nostra area geografica, tra poco il paese dovrà affrontare tensioni sociali veramente pericolose , che é nostro dovere e responsabilità evitare, a tutti i costi.

Giancarlo Pagliarini