Breve storia del genocidio armeno

    

 

Il primo massacro

Nel 1890 nell'Impero Ottomano si contavano circa 2 milioni di armeni, in maggioranza cristiani-ortodossi monofisiti (non avendo potuto partecipare al Concilio di Calcedonia, la doppia natura del figlio di Dio umana e Divina non esisteva, Gesù era sceso in terra come entità unicamente divina). Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi di Costantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi, con i quali condivideva il territorio nell'Armenia storica, sentimenti di odio anti-armeno.L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi (1894).

Due anni dopo, probabilmente per ottenere visibilità internazionale, alcuni rivoluzionari armeni occuparono la banca ottomana a Istambul. La reazione fu un pogrom (persecuzione sanguinosa di una minoranza ) anti-armeno da parte di turchi ottomani in cui persero la vita 50.000 armeni.

Il secondo massacro

Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era succeduto il governo dei « Giovani Turchi ». Costoro temevano che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Il 1909 registrò un eccidio di almeno 30.000 persone nella regione della Cilicia.

Nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di Costantinopoli. L'operazione proseguì l'indomani e nei giorni seguenti. In un solo mese, più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati lungo la strada.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come "prova generale" ante litteram delle piu' note marce ai danni dei deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Oltre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco.

Le centinaia di fotografie di Armin T. Wegner sono la testimonianza di quei fatti. Eccone alcune.

      

 

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