Bilancio preventivo di spesa della lista “Giancarlo Pagliarini per il federalismo”
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Ecco il testo del documento che la lista “Giancarlo Pagliarini per il federalismo” ha depositato in comune, come richiesto dalla legge 25 marzo 1993 n° 81
L’articolo 30 della legge 25 marzo 1993 n 81 è intitolato “Pubblicità delle spese elettorali” ed è composto da due commi. Ecco cosa dice:
1. Salvo quanto stabilito dalla legge, gli statuti ed i regolamenti dei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e delle province disciplinano la dichiarazione preventiva ed il rendiconto delle spese per la campagna elettorale dei candidati e delle liste alle elezioni locali.
2. Nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, il deposito delle liste o delle candidature deve comunque essere accompagnato dalla presentazione di un bilancio preventivo di spesa cui le liste ed i candidati intendono vincolarsi. Tale documento deve essere reso pubblico tramite affissione all’albo pretorio del comune. Allo stesso modo deve essere altresì reso pubblico, entro trenta giorni dal termine della campagna elettorale, il rendiconto delle spese dei candidati e delle liste.
Il 28 marzo il giornale “Leggo Milano” ha pubblicato un articolo di Giulia Salemi intitolato “Corsa al voto. A un mese e mezzo dalle amministrative , ecco i budget dei partiti. Spese elettorali, la Moratti batte tutti. Dai 6 milioni del primo cittadino uscente ai 3.000 euro di Pagliarini”
Il mondo è bello perché è vario. Io, sia nella politica che nella professione, sono sempre stato contrario alla pubblicità personale, alle raccomandazioni e naturalmente, nella circostanza, anche alle “spese elettorali”. Per me sarebbe motivo di forte imbarazzo pensare di ottenere qualsiasi incarico, pubblico o privato, perché “mi sono fatto pubblicità”, perché qualcuno ha visto un mio manifesto oppure perché ho chiesto qualsiasi tipo di aiuto, di protezione o di raccomandazione. Ognuno deve essere libero di comportarsi come vuole, ma per me queste sono cose senza senso. Forse perché c’è una grandissima differenza tra “amministrare” e “gestire il potere” e io appartengo alla prima categoria.
Intendiamoci: manifesti e altro possono servire a informare i cittadini che Tizio e Caio sono candidati, ma pensare che raccogliere voti agghindandosi come un alberto di Natale per attirare l’attenzione è, semplicemente, fuori dal mio modo di essere e di agire.
Per questo confermo che bilancio preventivo di spesa a cui il sottoscritto e la lista civica “Giancarlo Pagliarini per il federalismo” intendono vincolarsi allo stato attuale è di 3.000 euro, che saranno spesi prevalentemente per stampare un volumetto (titolo provvisorio “Noi della lista Giancarlo Pagliarini per il federalismo la pensiamo così”) nel quale descriviamo (con numeri!) la situazione del paese, e l’abc della necessaria riforma federale. La campagna elettorale sarà concentrata sulla descrizione dei vantaggi concreti (concretissimi!) per i milanesi di una autentica riforma federale.
Mentre scrivo queste note sono ancora un “aspirante” candidato sindaco, come la Moratti, come Pisapia e come tutti gli altri amici. Se dopo i controlli delle commissioni la mia candidatura sarà ammessa forse riceverò qualche contributo finanziario: in questo caso spenderemo più di 3.000 euro e le nuove risorse saranno usate per 1) stampare e distribuire più copie del volumetto, 2) per RCM (la bellissima rete civica milanese) e 3) per rimborsare le spese (benzina ecc) degli amici che mi aiuteranno “a gratis” durante la campagna elettorale, e 4) per eventuali altri interventi: con internet, con la rete civica milanese. In questo i 48 candidati della lista “Giancarlo Pagliarini per il federalismo” sono molti più creativi ed esperti di me e ascolterò i loro saggi consigli. Ma ripeto: non mi piacciono le pubblicità personali e non sono disposto a vendere il mio modo di essere per un cadreghino.
Giancarlo Pagliarini