Il Mio Decalogo Giancarlo Pagliarini - www.giancarlopagliarini.it Elezioni cominali Milano 2011. Pagliarini candidato sindaco. http://giancarlopagliarini.it/index.phpx/il-mio-decalogo/77-paglia 2015-10-27T14:05:56+00:00 Joomla! 1.6 - Open Source Content Management Documento di intenti 2008-12-20T00:29:21+00:00 2008-12-20T00:29:21+00:00 http://giancarlopagliarini.it/index.phpx/il-mio-decalogo/77-paglia/270-documento-di-intenti Administrator staff@tresoldi.net <div class="titoletto_B" style="text-align: justify; "> Perch&eacute; la Repubblica italiana diventi la &ldquo;Repubblica federale italiana&rdquo;</div> <div class="Link_Utili_table"> <p style="text-align: justify; "> <strong>Premessa:</strong> qui di seguito potete leggere la &ldquo;Dichiarazione di intenti sulla &ldquo; <strong>necessit&agrave; di una Costituzione federale per salvare l&rsquo;Italia</strong>&rdquo; che mi &egrave; stata consegnata firmata da Daniela Santanch&eacute; l&rsquo;8 di Marzo.<br /> <br /> L&rsquo;unica differenza con il documento originale &egrave; questa: ho evidenziato e sottolineato alcuni punti particolarmente significativi.<br /> <br /> <strong>Senza questo documento non avrei accettato la candidatura con La Destra</strong>, perch&eacute; avrei chiesto voti per un progetto (la riforma federale) non formalmente condiviso dai vertici del partito che presenta la mia candidatura: in questo modo avrei imbrogliato gli elettori.</p> <p style="text-align: justify; "> <em>Giancarlo Pagliarini, 30 Marzo 2008 </em></p> <p style="text-align: justify; "> &nbsp;</p> <table> <tbody> <tr> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="width: 50px; text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> Per</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> Giancarlo Pagliarini</td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> <strong>Da</strong></td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;<strong>Daniela Santanch&egrave; e Francesco Storace </strong></td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> Data</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;8 Marzo 2008</td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> <strong>Oggetto</strong></td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> <strong>&nbsp;Dichiarazione di intenti sulla necessit&agrave; di &ldquo;una Costituzione federale per salvare l&rsquo;Italia&rdquo;</strong></td> </tr> </tbody> </table> <p style="text-align: justify; "> &nbsp;<br /> Il nostro Paese uscir&agrave; dalle difficolt&agrave; che lo attanagliano, soltanto se far&agrave; un salto di qualit&agrave;, adottando una nuova Costituzione federale.<br /> <br /> Questa riforma &egrave; necessaria e urgente perch&eacute; <strong>la verit&agrave; &egrave; che siamo in emergenza</strong>. Nel 1992 per poter pagare gli stipendi dei suoi dipendenti e per poter trasferire all&rsquo;INPS e agli altri enti previdenziali le risorse necessarie per pagare le pensioni, lo Stato ha dovuto prelevare soldi dai conti correnti dei cittadini. Dal 1992 ad oggi non sono state fatte le necessarie riforme, salvo qualcosa sulle pensioni. Non per senso di responsabilit&agrave; ma sotto la spinta dell&rsquo;emergenza e col solito cinico egoismo. Nella circostanza i costi, come sempre, sono stati posti a carico dei giovani e delle generazioni future.<br /> <br /> <strong>Adesso la situazione &egrave;, se possibile, ancora peggiore del 1992</strong>. L&rsquo;indice di povert&agrave; delle famiglie italiane continua a peggiorare e siamo sempre pi&ugrave; poveri e meno competitivi.<br /> <br /> Eppure le caratteristiche fisiche, intellettuali e culturali delle persone che risiedono nei confini della nostra Repubblica non sono significativamente diverse da quelle dei nostri concittadini europei. Il punto &egrave; che il paese &egrave; organizzato male e la cultura politica dominante &egrave; quella della &ldquo;irresponsabilit&agrave; istituzionalizzata&rdquo;.<br /> <br /> I danni generati dal governo Prodi sono sotto gli occhi di tutti. Cambiare Governo ed una parte significativa dei membri del Parlamento era necessario ed urgente. <strong>Tuttavia solo questo, ormai, non &egrave; pi&ugrave; sufficiente</strong>: per salvare la Repubblica italiana dal declino &egrave; altrettanto necessaria ed urgente una profonda riorganizzazione del paese. <strong>La Costituzione del 1948 deve essere aggiornata perch&eacute; sono cambiati lo scenario e le esigenze. La &ldquo;Repubblica italiana&rdquo; deve diventare la &ldquo;Repubblica Federale italiana.&rdquo;</strong><br /> <br /> <strong>Questo non significa &ldquo;Nord contro Sud&rdquo;</strong> , ma pi&ugrave; responsabilit&agrave; , pi&ugrave; efficienza, pi&ugrave; concretezza, modernit&agrave; e competitivit&agrave; del sistema paese. E pi&ugrave; &ldquo;accountability&rdquo;, vale a dire pi&ugrave; trasparenza anche contabile e cultura della &ldquo;resa di conto&rdquo;. Meno chiacchieroni, ideologie, &ldquo;caste&rdquo; di politici, burocrati e azzeccagarbugli. E soprattutto meno intermediazione dello Stato e meno liti tra gli &ldquo;addetti ai lavori&rdquo; della politica : non siamo qui per gestire il potere ma per servire i cittadini.<br /> <br /> I principi pi&ugrave; significativi che dovranno caratterizzare il nuovo contratto federale sono quelli esposti qui di seguito.<br /> <br /> <strong>Primo. Ridurre il peso della &ldquo;intermediazione&rdquo; statale</strong>. Le Regioni e gli enti locali non dovranno aspettare in ginocchio di ricevere trasferimenti ed elemosine dallo Stato. <strong>Perch&eacute; i soldi delle tasse non saranno dello Stato, come dichiarano i comunisti quando affermano che &ldquo;le tasse non sono a dimensione regionale ma nazionale&rdquo;. Dovr&agrave; essere vero il contrario. Lo Stato dovr&agrave; operare anche come &ldquo;fornitore di servizi ai cittadini&rdquo;</strong>. I soldi delle tasse saranno del territorio che ne trasferir&agrave; una parte allo Stato per comperare i suoi servizi: esercito, presidenza della Repubblica, Parlamento eccetera. I cittadini, a differenza di oggi, saranno pi&ugrave; rispettati e diventeranno pi&ugrave; consapevoli. Quando pagheranno per &ldquo;i servizi che ricevono dallo Stato&rdquo; si chiederanno immediatamente se questi servizi ci sono e se valgono i soldi che stanno pagando. Cos&igrave; capiranno meglio, perch&eacute; lo toccheranno con mano, se effettivamente stanno &ldquo;comperando&rdquo; servizi dallo Stato oppure se con quei soldi stanno invece mantenendo le &ldquo;caste&rdquo; dei politici, dei burocrati, di quelli che non vogliono le liberalizzazioni e dei tanti altri mantenuti dalla collettivit&agrave;.<br /> <br /> <strong>Secondo. Come tutti i fornitori anche lo Stato, salvo pochissime attivit&agrave;, non potr&agrave; agire in regime di monopolio</strong>. Infatti senza concorrenza i suoi servizi (pensiamo per esempio all&rsquo;istruzione o al sistema pensionistico) non potranno che continuare ad essere non sempre di buona qualit&agrave; e insostenibilmente costosi. Con la riforma che proponiamo alcuni poteri, responsabilit&agrave; e risorse finanziarie non saranno pi&ugrave;, come oggi, di uno dei componenti della Repubblica (lo Stato), ma saranno di altri componenti (le Regioni e i Comuni). <strong>Si rester&agrave; sempre all&rsquo;interno della Repubblica e la sua unit&agrave; non verr&agrave; toccata</strong>. Ma la sua organizzazione sar&agrave; modificata e resa pi&ugrave; responsabile e pi&ugrave; efficiente.<br /> Alla &ldquo;casta&rdquo; dei detentori del potere questa proposta non va bene. Perch&eacute; da sempre essi utilizzano lo Stato per gestire il loro potere. La proposta de La Destra modifica la mappa del potere: lo toglie alle &ldquo;caste&rdquo; dei politici e dei burocrati e lo trasferisce pi&ugrave; vicino ai cittadini<br /> <br /> <strong>Terzo: la regola della parit&agrave;. Lo Stato e le regioni dovranno avere identica dignit&agrave;</strong>. Sar&agrave; necessario identificare i compiti legislativi (la identificazione dei grandi principi) e i pochi compiti operativi (per esempio l&rsquo;esercito) dello Stato. Tutte le altre leggi e tutti gli altri compiti operativi dovranno essere responsabilit&agrave; delle singole Regioni. Anche in concorrenza tra di loro.<br /> <br /> <strong>Quarto. La competizione. Questo &egrave; il cuore della riforma: con questo principio si genera responsabilit&agrave; ed efficienza</strong>. Abbiamo detto che &ldquo;tutte le altre leggi e tutti gli altri compiti operativi dovranno essere responsabilit&agrave; delle singole Regioni. <strong>Anche in concorrenza tra di loro.</strong>&rdquo; Questo riguarder&agrave; tutte le leggi di attuazione dei grandi principi presenti nella Costituzione e via via indicati dalle leggi dello Stato, e anche le tasse. Con le tasse nazionali si pagheranno i servizi dello Stato e si metteranno delle risorse in un piatto comune per finanziare la solidariet&agrave;. Tutte le altre tasse saranno stabilite e gestite dalle Regioni in concorrenza tra di loro. Questo &egrave; il principio della concorrenza fiscale tra le Regioni. Nelle Regioni dove si decider&agrave; di dare direttamente tanti servizi ai residenti ( cittadini, imprese, associazioni ecc) la pressione fiscale sar&agrave; superiore alla pressione delle Regioni dove gli amministratori amministreranno in modo pi&ugrave; oculato, oppure decideranno di dare meno servizi, oppure sapranno coinvolgere in modo pi&ugrave; intelligente ed economico di altre regioni i privati. Ferma restando naturalmente la tutela dei diritti civili e sociali di tutti i cittadini. <strong>Dovr&agrave; essere pubblicata la classifica della &ldquo;pressione fiscale&rdquo; nelle Regioni. Non sar&agrave; &quot;caos&quot; ma sar&agrave; gara a chi amministra meglio</strong>, a chi sapr&agrave; applicare nel modo pi&ugrave; efficace il principio di sussidiariet&agrave;, a chi riuscir&agrave; meglio a delegare, responsabilizzare e controllare. Sar&agrave; gara a dove la qualit&agrave; della vita &egrave; migliore, a dove si attirano pi&ugrave; investimenti e a dove c&#39;&egrave; pi&ugrave; sicurezza e meno ladri a piede libero.<br /> <br /> <strong>Quinto. Responsabilit&agrave;</strong>. Quello che abbiamo descritto modificher&agrave; l&rsquo;assetto della Repubblica e canceller&agrave; finalmente il principio della<strong> &ldquo;irresponsabilit&agrave; istituzionalizzata&rdquo;</strong> che ha caratterizzato per troppi anni la nostra vita pubblica, facendoci rotolare agli ultimi <strong><span style="text-decoration: underline">posti di tutti i pi&ugrave; importanti confronti internazionali</span></strong>, dall&rsquo;indice di libert&agrave; economiche della Heritage Foundation alla classifica di competitivit&agrave; del Word Economic Forum. L&rsquo;indice di povert&agrave; delle famiglie italiane continua a peggiorare. Siamo sempre pi&ugrave; poveri e meno competitivi perch&eacute; il paese &egrave; organizzato male e il principio prevalente &egrave; quello della &ldquo;irresponsabilit&agrave; istituzionalizzata&rdquo;. Non &egrave; mai colpa di nessuno e chi sbaglia non paga mai. Ecco perch&eacute; non basta cambiare governi e membri del Parlamento: &egrave; necessaria una diversa organizzazione del paese.<br /> <br /> <strong>Sesto. Solidariet&agrave;.</strong> Il contratto federale che proponiamo prevede che tutti i cittadini accettino consapevolmente di pagare la &ldquo;tassa per la solidariet&agrave;&rdquo; il cui gettito andr&agrave; in un &quot;piatto comune&quot;. Si calcoler&agrave; il PIL medio pro-capite nazionale. Le regioni che lo supereranno non riceveranno niente. Quelle dove si generer&agrave; un PIL pro capite inferiore alla media nazionale incasseranno quote della &quot;tassa per la solidariet&agrave;&quot;, a condizione che non vi sia significativa evasione fiscale e contributiva. I calcoli non saranno effettuati sulla base dei valori nominali, ma <strong>sulla base del &quot;potere d&#39;acquisto</strong>&quot;<br /> <br /> <strong>Settimo. Trasparenza. Per noi questo &egrave; un punto assolutamente importante. Per La Destra &egrave; fondamentale che i cittadini siano informati, consapevoli e convinti. La trasparenza dovr&agrave; essere uno dei principi cardini della nuova costituzione federale</strong>.<br /> <br /> Questa &ldquo;dichiarazione di intenti&rdquo; sulla necessit&agrave; di &ldquo;una Costituzione federale per salvare l&rsquo;Italia&rdquo; sar&agrave; firmata da tutti i candidati de La Destra alle elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008<br /> <br /> Milano e Roma, 8 Marzo 2008<br /> <strong>Daniela Santanch&egrave; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Francesco Storace<br /> </strong></p> </div> <div class="titoletto_B" style="text-align: justify; "> Perch&eacute; la Repubblica italiana diventi la &ldquo;Repubblica federale italiana&rdquo;</div> <div class="Link_Utili_table"> <p style="text-align: justify; "> <strong>Premessa:</strong> qui di seguito potete leggere la &ldquo;Dichiarazione di intenti sulla &ldquo; <strong>necessit&agrave; di una Costituzione federale per salvare l&rsquo;Italia</strong>&rdquo; che mi &egrave; stata consegnata firmata da Daniela Santanch&eacute; l&rsquo;8 di Marzo.<br /> <br /> L&rsquo;unica differenza con il documento originale &egrave; questa: ho evidenziato e sottolineato alcuni punti particolarmente significativi.<br /> <br /> <strong>Senza questo documento non avrei accettato la candidatura con La Destra</strong>, perch&eacute; avrei chiesto voti per un progetto (la riforma federale) non formalmente condiviso dai vertici del partito che presenta la mia candidatura: in questo modo avrei imbrogliato gli elettori.</p> <p style="text-align: justify; "> <em>Giancarlo Pagliarini, 30 Marzo 2008 </em></p> <p style="text-align: justify; "> &nbsp;</p> <table> <tbody> <tr> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="width: 50px; text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> Per</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> Giancarlo Pagliarini</td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> <strong>Da</strong></td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;<strong>Daniela Santanch&egrave; e Francesco Storace </strong></td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> Data</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;8 Marzo 2008</td> </tr> <tr> <td style="text-align: justify; "> <strong>Oggetto</strong></td> <td style="text-align: justify; "> &nbsp;</td> <td style="text-align: justify; "> <strong>&nbsp;Dichiarazione di intenti sulla necessit&agrave; di &ldquo;una Costituzione federale per salvare l&rsquo;Italia&rdquo;</strong></td> </tr> </tbody> </table> <p style="text-align: justify; "> &nbsp;<br /> Il nostro Paese uscir&agrave; dalle difficolt&agrave; che lo attanagliano, soltanto se far&agrave; un salto di qualit&agrave;, adottando una nuova Costituzione federale.<br /> <br /> Questa riforma &egrave; necessaria e urgente perch&eacute; <strong>la verit&agrave; &egrave; che siamo in emergenza</strong>. Nel 1992 per poter pagare gli stipendi dei suoi dipendenti e per poter trasferire all&rsquo;INPS e agli altri enti previdenziali le risorse necessarie per pagare le pensioni, lo Stato ha dovuto prelevare soldi dai conti correnti dei cittadini. Dal 1992 ad oggi non sono state fatte le necessarie riforme, salvo qualcosa sulle pensioni. Non per senso di responsabilit&agrave; ma sotto la spinta dell&rsquo;emergenza e col solito cinico egoismo. Nella circostanza i costi, come sempre, sono stati posti a carico dei giovani e delle generazioni future.<br /> <br /> <strong>Adesso la situazione &egrave;, se possibile, ancora peggiore del 1992</strong>. L&rsquo;indice di povert&agrave; delle famiglie italiane continua a peggiorare e siamo sempre pi&ugrave; poveri e meno competitivi.<br /> <br /> Eppure le caratteristiche fisiche, intellettuali e culturali delle persone che risiedono nei confini della nostra Repubblica non sono significativamente diverse da quelle dei nostri concittadini europei. Il punto &egrave; che il paese &egrave; organizzato male e la cultura politica dominante &egrave; quella della &ldquo;irresponsabilit&agrave; istituzionalizzata&rdquo;.<br /> <br /> I danni generati dal governo Prodi sono sotto gli occhi di tutti. Cambiare Governo ed una parte significativa dei membri del Parlamento era necessario ed urgente. <strong>Tuttavia solo questo, ormai, non &egrave; pi&ugrave; sufficiente</strong>: per salvare la Repubblica italiana dal declino &egrave; altrettanto necessaria ed urgente una profonda riorganizzazione del paese. <strong>La Costituzione del 1948 deve essere aggiornata perch&eacute; sono cambiati lo scenario e le esigenze. La &ldquo;Repubblica italiana&rdquo; deve diventare la &ldquo;Repubblica Federale italiana.&rdquo;</strong><br /> <br /> <strong>Questo non significa &ldquo;Nord contro Sud&rdquo;</strong> , ma pi&ugrave; responsabilit&agrave; , pi&ugrave; efficienza, pi&ugrave; concretezza, modernit&agrave; e competitivit&agrave; del sistema paese. E pi&ugrave; &ldquo;accountability&rdquo;, vale a dire pi&ugrave; trasparenza anche contabile e cultura della &ldquo;resa di conto&rdquo;. Meno chiacchieroni, ideologie, &ldquo;caste&rdquo; di politici, burocrati e azzeccagarbugli. E soprattutto meno intermediazione dello Stato e meno liti tra gli &ldquo;addetti ai lavori&rdquo; della politica : non siamo qui per gestire il potere ma per servire i cittadini.<br /> <br /> I principi pi&ugrave; significativi che dovranno caratterizzare il nuovo contratto federale sono quelli esposti qui di seguito.<br /> <br /> <strong>Primo. Ridurre il peso della &ldquo;intermediazione&rdquo; statale</strong>. Le Regioni e gli enti locali non dovranno aspettare in ginocchio di ricevere trasferimenti ed elemosine dallo Stato. <strong>Perch&eacute; i soldi delle tasse non saranno dello Stato, come dichiarano i comunisti quando affermano che &ldquo;le tasse non sono a dimensione regionale ma nazionale&rdquo;. Dovr&agrave; essere vero il contrario. Lo Stato dovr&agrave; operare anche come &ldquo;fornitore di servizi ai cittadini&rdquo;</strong>. I soldi delle tasse saranno del territorio che ne trasferir&agrave; una parte allo Stato per comperare i suoi servizi: esercito, presidenza della Repubblica, Parlamento eccetera. I cittadini, a differenza di oggi, saranno pi&ugrave; rispettati e diventeranno pi&ugrave; consapevoli. Quando pagheranno per &ldquo;i servizi che ricevono dallo Stato&rdquo; si chiederanno immediatamente se questi servizi ci sono e se valgono i soldi che stanno pagando. Cos&igrave; capiranno meglio, perch&eacute; lo toccheranno con mano, se effettivamente stanno &ldquo;comperando&rdquo; servizi dallo Stato oppure se con quei soldi stanno invece mantenendo le &ldquo;caste&rdquo; dei politici, dei burocrati, di quelli che non vogliono le liberalizzazioni e dei tanti altri mantenuti dalla collettivit&agrave;.<br /> <br /> <strong>Secondo. Come tutti i fornitori anche lo Stato, salvo pochissime attivit&agrave;, non potr&agrave; agire in regime di monopolio</strong>. Infatti senza concorrenza i suoi servizi (pensiamo per esempio all&rsquo;istruzione o al sistema pensionistico) non potranno che continuare ad essere non sempre di buona qualit&agrave; e insostenibilmente costosi. Con la riforma che proponiamo alcuni poteri, responsabilit&agrave; e risorse finanziarie non saranno pi&ugrave;, come oggi, di uno dei componenti della Repubblica (lo Stato), ma saranno di altri componenti (le Regioni e i Comuni). <strong>Si rester&agrave; sempre all&rsquo;interno della Repubblica e la sua unit&agrave; non verr&agrave; toccata</strong>. Ma la sua organizzazione sar&agrave; modificata e resa pi&ugrave; responsabile e pi&ugrave; efficiente.<br /> Alla &ldquo;casta&rdquo; dei detentori del potere questa proposta non va bene. Perch&eacute; da sempre essi utilizzano lo Stato per gestire il loro potere. La proposta de La Destra modifica la mappa del potere: lo toglie alle &ldquo;caste&rdquo; dei politici e dei burocrati e lo trasferisce pi&ugrave; vicino ai cittadini<br /> <br /> <strong>Terzo: la regola della parit&agrave;. Lo Stato e le regioni dovranno avere identica dignit&agrave;</strong>. Sar&agrave; necessario identificare i compiti legislativi (la identificazione dei grandi principi) e i pochi compiti operativi (per esempio l&rsquo;esercito) dello Stato. Tutte le altre leggi e tutti gli altri compiti operativi dovranno essere responsabilit&agrave; delle singole Regioni. Anche in concorrenza tra di loro.<br /> <br /> <strong>Quarto. La competizione. Questo &egrave; il cuore della riforma: con questo principio si genera responsabilit&agrave; ed efficienza</strong>. Abbiamo detto che &ldquo;tutte le altre leggi e tutti gli altri compiti operativi dovranno essere responsabilit&agrave; delle singole Regioni. <strong>Anche in concorrenza tra di loro.</strong>&rdquo; Questo riguarder&agrave; tutte le leggi di attuazione dei grandi principi presenti nella Costituzione e via via indicati dalle leggi dello Stato, e anche le tasse. Con le tasse nazionali si pagheranno i servizi dello Stato e si metteranno delle risorse in un piatto comune per finanziare la solidariet&agrave;. Tutte le altre tasse saranno stabilite e gestite dalle Regioni in concorrenza tra di loro. Questo &egrave; il principio della concorrenza fiscale tra le Regioni. Nelle Regioni dove si decider&agrave; di dare direttamente tanti servizi ai residenti ( cittadini, imprese, associazioni ecc) la pressione fiscale sar&agrave; superiore alla pressione delle Regioni dove gli amministratori amministreranno in modo pi&ugrave; oculato, oppure decideranno di dare meno servizi, oppure sapranno coinvolgere in modo pi&ugrave; intelligente ed economico di altre regioni i privati. Ferma restando naturalmente la tutela dei diritti civili e sociali di tutti i cittadini. <strong>Dovr&agrave; essere pubblicata la classifica della &ldquo;pressione fiscale&rdquo; nelle Regioni. Non sar&agrave; &quot;caos&quot; ma sar&agrave; gara a chi amministra meglio</strong>, a chi sapr&agrave; applicare nel modo pi&ugrave; efficace il principio di sussidiariet&agrave;, a chi riuscir&agrave; meglio a delegare, responsabilizzare e controllare. Sar&agrave; gara a dove la qualit&agrave; della vita &egrave; migliore, a dove si attirano pi&ugrave; investimenti e a dove c&#39;&egrave; pi&ugrave; sicurezza e meno ladri a piede libero.<br /> <br /> <strong>Quinto. Responsabilit&agrave;</strong>. Quello che abbiamo descritto modificher&agrave; l&rsquo;assetto della Repubblica e canceller&agrave; finalmente il principio della<strong> &ldquo;irresponsabilit&agrave; istituzionalizzata&rdquo;</strong> che ha caratterizzato per troppi anni la nostra vita pubblica, facendoci rotolare agli ultimi <strong><span style="text-decoration: underline">posti di tutti i pi&ugrave; importanti confronti internazionali</span></strong>, dall&rsquo;indice di libert&agrave; economiche della Heritage Foundation alla classifica di competitivit&agrave; del Word Economic Forum. L&rsquo;indice di povert&agrave; delle famiglie italiane continua a peggiorare. Siamo sempre pi&ugrave; poveri e meno competitivi perch&eacute; il paese &egrave; organizzato male e il principio prevalente &egrave; quello della &ldquo;irresponsabilit&agrave; istituzionalizzata&rdquo;. Non &egrave; mai colpa di nessuno e chi sbaglia non paga mai. Ecco perch&eacute; non basta cambiare governi e membri del Parlamento: &egrave; necessaria una diversa organizzazione del paese.<br /> <br /> <strong>Sesto. Solidariet&agrave;.</strong> Il contratto federale che proponiamo prevede che tutti i cittadini accettino consapevolmente di pagare la &ldquo;tassa per la solidariet&agrave;&rdquo; il cui gettito andr&agrave; in un &quot;piatto comune&quot;. Si calcoler&agrave; il PIL medio pro-capite nazionale. Le regioni che lo supereranno non riceveranno niente. Quelle dove si generer&agrave; un PIL pro capite inferiore alla media nazionale incasseranno quote della &quot;tassa per la solidariet&agrave;&quot;, a condizione che non vi sia significativa evasione fiscale e contributiva. I calcoli non saranno effettuati sulla base dei valori nominali, ma <strong>sulla base del &quot;potere d&#39;acquisto</strong>&quot;<br /> <br /> <strong>Settimo. Trasparenza. Per noi questo &egrave; un punto assolutamente importante. Per La Destra &egrave; fondamentale che i cittadini siano informati, consapevoli e convinti. La trasparenza dovr&agrave; essere uno dei principi cardini della nuova costituzione federale</strong>.<br /> <br /> Questa &ldquo;dichiarazione di intenti&rdquo; sulla necessit&agrave; di &ldquo;una Costituzione federale per salvare l&rsquo;Italia&rdquo; sar&agrave; firmata da tutti i candidati de La Destra alle elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008<br /> <br /> Milano e Roma, 8 Marzo 2008<br /> <strong>Daniela Santanch&egrave; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;Francesco Storace<br /> </strong></p> </div> Lettera aperta a Bossi 2007-12-20T00:10:59+00:00 2007-12-20T00:10:59+00:00 http://giancarlopagliarini.it/index.phpx/il-mio-decalogo/77-paglia/269-lettera-aperta-a-bossi Administrator staff@tresoldi.net <div class="Link_Utili_table"> Caro Umberto,<br /> molto a malincuore ti comunico che lascio la Lega. Non rinnovo la tessera per il 2007 e in Comune, a Milano, passo nel gruppo misto.<br /> <br /> Al congresso della Lega Lombarda si &egrave; parlato pochissimo di federalismo e di riforme fiscali. In particolare tu questo argomento lo hai appena sfiorato. E invece a mio giudizio avresti dovuto parlarne, e molto. Anche per far recuperare credibilit&agrave; alla Lega dopo che alle elezioni politiche di Aprile 2006 aveva condiviso il programma elettorale della CDL in cui :</div> <div class="Link_Utili_table"> <ol> <li> nella sezione &ldquo;Fisco&rdquo; non c&rsquo;era nessun riferimento al federalismo fiscale,</li> <li> &nbsp;nella sezione intitolata &ldquo;SUD Piano decennale straordinario per il superamento della questione meridionale&rdquo; si prevedeva un &ldquo;Federalismo fiscale solidale e misure di fiscalit&agrave; di sviluppo a favore delle aree svantaggiate&rdquo;. Il che significa che se la CDL avesse vinto le elezioni per rispettare il programma elettorale avremmo dovuto trasferire ancora pi&ugrave; quattrini dalle nostre Regioni a quelle del Mezzogiorno.</li> <li> &nbsp;nella sezione intitolata &ldquo;Finanza pubblica &rdquo; si prevedeva di ridurre il debito dello Stato tramite la vendita di patrimonio pubblico, per la maggior parte non di propriet&agrave; dello Stato, ma delle nostre Regioni e dei nostri Comuni.</li> </ol> <p> &nbsp;</p> <p> Quando avevo letto quel testo non potevo credere ai miei occhi. Avevo raccomandato a te e a tutti i segretari nazionali di discutere, spiegare e approfondire questa ed altre situazioni ai congressi della Lega, ma vedo che purtroppo n&eacute; tu n&eacute; Giorgetti avete ritenuto di farlo.<br /> <br /> Ne prendo atto e auguro comunque buona fortuna a te e agli altri amici. Onestamente non riesco a sentirmi parte di un movimento pi&ugrave; interessato a discutere di coppie di fatto, eutanasia, dazi, diocesi e presepi che non di federalismo, di federalismo e ancora di federalismo. Se proprio &egrave; necessario parlare anche d&rsquo;altro, gli argomenti non mancherebbero: pressione fiscale, produttivit&agrave;, sviluppo, spesa pubblica, pensioni, concorrenza, energia nucleare, burocrazia, libert&agrave; economiche, ordine pubblico, interventismo dello stato in economia, eccessiva presenza dello stato nella nostra vita quotidiana, eccetera. Ma il congresso della Lega Lombarda non ha considerato particolarmente importanti questi argomenti.<br /> <br /> Ti abbraccio</p> <p style="text-align: right"> &nbsp;</p> <p style="text-align: right"> &nbsp;</p> <p style="text-align: right"> Giancarlo</p> Milano 16 Gennaio 07</div> <div class="Link_Utili_table"> Caro Umberto,<br /> molto a malincuore ti comunico che lascio la Lega. Non rinnovo la tessera per il 2007 e in Comune, a Milano, passo nel gruppo misto.<br /> <br /> Al congresso della Lega Lombarda si &egrave; parlato pochissimo di federalismo e di riforme fiscali. In particolare tu questo argomento lo hai appena sfiorato. E invece a mio giudizio avresti dovuto parlarne, e molto. Anche per far recuperare credibilit&agrave; alla Lega dopo che alle elezioni politiche di Aprile 2006 aveva condiviso il programma elettorale della CDL in cui :</div> <div class="Link_Utili_table"> <ol> <li> nella sezione &ldquo;Fisco&rdquo; non c&rsquo;era nessun riferimento al federalismo fiscale,</li> <li> &nbsp;nella sezione intitolata &ldquo;SUD Piano decennale straordinario per il superamento della questione meridionale&rdquo; si prevedeva un &ldquo;Federalismo fiscale solidale e misure di fiscalit&agrave; di sviluppo a favore delle aree svantaggiate&rdquo;. Il che significa che se la CDL avesse vinto le elezioni per rispettare il programma elettorale avremmo dovuto trasferire ancora pi&ugrave; quattrini dalle nostre Regioni a quelle del Mezzogiorno.</li> <li> &nbsp;nella sezione intitolata &ldquo;Finanza pubblica &rdquo; si prevedeva di ridurre il debito dello Stato tramite la vendita di patrimonio pubblico, per la maggior parte non di propriet&agrave; dello Stato, ma delle nostre Regioni e dei nostri Comuni.</li> </ol> <p> &nbsp;</p> <p> Quando avevo letto quel testo non potevo credere ai miei occhi. Avevo raccomandato a te e a tutti i segretari nazionali di discutere, spiegare e approfondire questa ed altre situazioni ai congressi della Lega, ma vedo che purtroppo n&eacute; tu n&eacute; Giorgetti avete ritenuto di farlo.<br /> <br /> Ne prendo atto e auguro comunque buona fortuna a te e agli altri amici. Onestamente non riesco a sentirmi parte di un movimento pi&ugrave; interessato a discutere di coppie di fatto, eutanasia, dazi, diocesi e presepi che non di federalismo, di federalismo e ancora di federalismo. Se proprio &egrave; necessario parlare anche d&rsquo;altro, gli argomenti non mancherebbero: pressione fiscale, produttivit&agrave;, sviluppo, spesa pubblica, pensioni, concorrenza, energia nucleare, burocrazia, libert&agrave; economiche, ordine pubblico, interventismo dello stato in economia, eccessiva presenza dello stato nella nostra vita quotidiana, eccetera. Ma il congresso della Lega Lombarda non ha considerato particolarmente importanti questi argomenti.<br /> <br /> Ti abbraccio</p> <p style="text-align: right"> &nbsp;</p> <p style="text-align: right"> &nbsp;</p> <p style="text-align: right"> Giancarlo</p> Milano 16 Gennaio 07</div> Policy & Credits 2011-03-21T09:54:50+00:00 2011-03-21T09:54:50+00:00 http://giancarlopagliarini.it/index.phpx/policy-a-credits Administrator staff@tresoldi.net <div class="sottotitolo_B"> Policy e Credits</div> <div class="PolicyeCredits_table"> <span style="color: rgb(0, 0, 204);">www.giancarlopagliarini.it</span> &egrave; un sito personale, di esclusiva propriet&agrave; di Giancarlo Pagliarini.<br /> Tutto il materiale pubblicato all&rsquo;interno del sito, laddove non diversamente specificato, &egrave; da intendersi protetto.<br /> I contenuti non possono essere riprodotti e utilizzati senza il permesso scritto del proprietario del sito, se non per uso personale; a lui non &egrave; neppure imputabile la responsabilit&agrave; di notizie, foto o altro materiale eventualmente inserito nel sito senza l&rsquo;autorizzazione del proprietario.<br /> <br /> <br /> &nbsp;</div> <div class="sottotitolo_B"> Informativa Privacy</div> <p> L&rsquo; Informativa ai sensi dell&rsquo;articolo 13 d.lgs 196/2003 &egrave; resa solo per il sito <span style="color: rgb(0, 0, 204);">www.giancarlopagliarini.it</span> e non per altri siri web consultati dall&rsquo;utente tramite i link disponibili.<br /> <br /> <span style="text-decoration: underline;"><strong>Titolare </strong><br /> </span>Il titolare del trattamento &egrave; Giancarlo Pagliarini (<a href="mailto:vecchiopaglia@giancarlopagliarini.it">vecchiopaglia@giancarlopagliarini.it</a>).<br /> I trattamenti connessi ai servizi web di questo sito hanno luogo presso la sede del provider e sono curati solo da personale tecnico del fornitore del servizio, oppure da eventuali incaricati di occasionali operazioni di manutenzione.<br /> Nessun dato derivante dal servizio web viene comunicato o diffuso.<br /> <br /> <br /> <span style="text-decoration: underline;"> <strong>Tipologia dati<br /> </strong></span><br /> <em><strong>Dati di navigazione<br /> </strong></em>I sistemi informatici e le procedure software preposte al funzionamento di questo sito web acquisiscono, nel corso del loro normale esercizio, alcuni dati personali la cui trasmissione &egrave; implicita nell&rsquo;uso dei protocolli di comunicazione di Internet.<br /> <br /> Si tratta di informazioni che non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni ed associazioni con dati detenuti da terzi, permettere di identificare gli utenti.<br /> <br /> In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l&rsquo;orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all&rsquo;ambiente informatico dell&rsquo;utente.<br /> <br /> Questi dati vengono utilizzati al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull&rsquo;uso del sito e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l&rsquo;accertamento di responsabilit&agrave; in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.<br /> <br /> <em><strong>Dati forniti volontariamente dall&rsquo;utente<br /> </strong></em>L&rsquo;invio facoltativo, esplicito e volontario di posta elettronica agli indirizzi indicati su questo sito comporta la successiva acquisizione dell&rsquo;indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonch&eacute; degli eventuali altri dati personali inseriti nella missiva.<br /> <br /> <strong><span style="text-decoration: underline;">Trattamento dati<br /> </span></strong>I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.<br /> I dati personali eventualmente forniti dagli utenti via mail non sono forniti a terzi e vengono utilizzati ai fini della campagna elettorale dal solo titolare del trattamento.Specifiche misure di sicurezza sono osservate per prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati<br /> <br /> <strong><span style="text-decoration: underline;">Diritti degli interessati<br /> </span></strong>I soggetti cui si riferiscono i dati personali hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell&rsquo;esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l&rsquo;origine, verificarne l&rsquo;esattezza o chiederne l&rsquo;integrazione o l&rsquo;aggiornamento, oppure la rettificazione (<a href="http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/03196dl.htm" target="_blank">art. 7 del d.lgs. n. 196/2003</a>).<br /> <br /> Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonch&eacute; di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento.<br /> <br /> <br /> CREDITS<br /> Metaprogettazione, contenuti, supervisione di progetto: Dott. Ing. Chiara Battistoni, Milano<br /> Grafica, architettura web, infrastruttura di sistema: Stefano Tresoldi, STL, Monza</p> <div class="sottotitolo_B"> Policy e Credits</div> <div class="PolicyeCredits_table"> <span style="color: rgb(0, 0, 204);">www.giancarlopagliarini.it</span> &egrave; un sito personale, di esclusiva propriet&agrave; di Giancarlo Pagliarini.<br /> Tutto il materiale pubblicato all&rsquo;interno del sito, laddove non diversamente specificato, &egrave; da intendersi protetto.<br /> I contenuti non possono essere riprodotti e utilizzati senza il permesso scritto del proprietario del sito, se non per uso personale; a lui non &egrave; neppure imputabile la responsabilit&agrave; di notizie, foto o altro materiale eventualmente inserito nel sito senza l&rsquo;autorizzazione del proprietario.<br /> <br /> <br /> &nbsp;</div> <div class="sottotitolo_B"> Informativa Privacy</div> <p> L&rsquo; Informativa ai sensi dell&rsquo;articolo 13 d.lgs 196/2003 &egrave; resa solo per il sito <span style="color: rgb(0, 0, 204);">www.giancarlopagliarini.it</span> e non per altri siri web consultati dall&rsquo;utente tramite i link disponibili.<br /> <br /> <span style="text-decoration: underline;"><strong>Titolare </strong><br /> </span>Il titolare del trattamento &egrave; Giancarlo Pagliarini (<a href="mailto:vecchiopaglia@giancarlopagliarini.it">vecchiopaglia@giancarlopagliarini.it</a>).<br /> I trattamenti connessi ai servizi web di questo sito hanno luogo presso la sede del provider e sono curati solo da personale tecnico del fornitore del servizio, oppure da eventuali incaricati di occasionali operazioni di manutenzione.<br /> Nessun dato derivante dal servizio web viene comunicato o diffuso.<br /> <br /> <br /> <span style="text-decoration: underline;"> <strong>Tipologia dati<br /> </strong></span><br /> <em><strong>Dati di navigazione<br /> </strong></em>I sistemi informatici e le procedure software preposte al funzionamento di questo sito web acquisiscono, nel corso del loro normale esercizio, alcuni dati personali la cui trasmissione &egrave; implicita nell&rsquo;uso dei protocolli di comunicazione di Internet.<br /> <br /> Si tratta di informazioni che non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni ed associazioni con dati detenuti da terzi, permettere di identificare gli utenti.<br /> <br /> In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l&rsquo;orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all&rsquo;ambiente informatico dell&rsquo;utente.<br /> <br /> Questi dati vengono utilizzati al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull&rsquo;uso del sito e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l&rsquo;accertamento di responsabilit&agrave; in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.<br /> <br /> <em><strong>Dati forniti volontariamente dall&rsquo;utente<br /> </strong></em>L&rsquo;invio facoltativo, esplicito e volontario di posta elettronica agli indirizzi indicati su questo sito comporta la successiva acquisizione dell&rsquo;indirizzo del mittente, necessario per rispondere alle richieste, nonch&eacute; degli eventuali altri dati personali inseriti nella missiva.<br /> <br /> <strong><span style="text-decoration: underline;">Trattamento dati<br /> </span></strong>I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati per il tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.<br /> I dati personali eventualmente forniti dagli utenti via mail non sono forniti a terzi e vengono utilizzati ai fini della campagna elettorale dal solo titolare del trattamento.Specifiche misure di sicurezza sono osservate per prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati<br /> <br /> <strong><span style="text-decoration: underline;">Diritti degli interessati<br /> </span></strong>I soggetti cui si riferiscono i dati personali hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell&rsquo;esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l&rsquo;origine, verificarne l&rsquo;esattezza o chiederne l&rsquo;integrazione o l&rsquo;aggiornamento, oppure la rettificazione (<a href="http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/03196dl.htm" target="_blank">art. 7 del d.lgs. n. 196/2003</a>).<br /> <br /> Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonch&eacute; di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento.<br /> <br /> <br /> CREDITS<br /> Metaprogettazione, contenuti, supervisione di progetto: Dott. Ing. Chiara Battistoni, Milano<br /> Grafica, architettura web, infrastruttura di sistema: Stefano Tresoldi, STL, Monza</p> Eccomi. Il Vecchio Paglia 2011-03-21T00:23:15+00:00 2011-03-21T00:23:15+00:00 http://giancarlopagliarini.it/index.phpx/eccomi-il-vecchio-paglia Administrator staff@tresoldi.net <p style="text-align: justify"> <strong>Due parole su di me</strong></p> <ol> <li style="text-align: justify"> Sono nato a Milano nel 1942</li> <li style="text-align: justify"> Mi sono diplomato in Ragioneria al Collegio San Carlo, poi ho preso la laurea in Economia e Commercio all&rsquo;Universit&agrave; Cattolica del Sacro Cuore e mi sono iscritto all&rsquo;Ordine dei dottori commercialisti di Milano</li> <li style="text-align: justify"> Ho fatto il militare (ero soldato semplice) nel 1961: paracadutista a Pisa e poi a Livorno.&nbsp;Bei tempi: dovevi fare 5 chilometri di corsa in 20 minuti tutte le mattine e di notte se &ldquo;arrivava&rdquo; un gavettone dovevi saltare gi&ugrave; dalla branda e gridare &ldquo;Folgore&rdquo;. <p style="text-align: justify"> <strong>Due parole su di me</strong></p> <ol> <li style="text-align: justify"> Sono nato a Milano nel 1942</li> <li style="text-align: justify"> Mi sono diplomato in Ragioneria al Collegio San Carlo, poi ho preso la laurea in Economia e Commercio all&rsquo;Universit&agrave; Cattolica del Sacro Cuore e mi sono iscritto all&rsquo;Ordine dei dottori commercialisti di Milano</li> <li style="text-align: justify"> Ho fatto il militare (ero soldato semplice) nel 1961: paracadutista a Pisa e poi a Livorno.&nbsp;Bei tempi: dovevi fare 5 chilometri di corsa in 20 minuti tutte le mattine e di notte se &ldquo;arrivava&rdquo; un gavettone dovevi saltare gi&ugrave; dalla branda e gridare &ldquo;Folgore&rdquo;. Il mio decalogo 2011-01-01T00:00:01+00:00 2011-01-01T00:00:01+00:00 http://giancarlopagliarini.it/index.phpx/il-mio-decalogo Paglia staff@tresoldi.net <div class="sottotitolo_B"> <p style="text-align: justify"> (fin dai tempi della campagna elettorale del marzo 1992)<br /> <br /> S&igrave;, certo; il termine &ldquo;decalogo&rdquo; pu&ograve; sembrarvi eccessivo ma sono proprio questi i dieci punti che ho elaborato con altri amici nel 1991 nella vecchia sede della Lega in Piazza Massari e che da allora diffondo e discuto in migliaia di incontri in giro per l&rsquo;Italia. Lo abbiamo sempre chiamato &ldquo;il decalogo di piazza Massari&rdquo;. Date un&rsquo;occhiata anche voi.</p> <div class="sottotitolo_B"> <p style="text-align: justify"> (fin dai tempi della campagna elettorale del marzo 1992)<br /> <br /> S&igrave;, certo; il termine &ldquo;decalogo&rdquo; pu&ograve; sembrarvi eccessivo ma sono proprio questi i dieci punti che ho elaborato con altri amici nel 1991 nella vecchia sede della Lega in Piazza Massari e che da allora diffondo e discuto in migliaia di incontri in giro per l&rsquo;Italia. Lo abbiamo sempre chiamato &ldquo;il decalogo di piazza Massari&rdquo;. Date un&rsquo;occhiata anche voi.</p>